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MARKETING: Il modello Macron, ed il successo della maglia "Mimetica" del Napoli

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-11-2013 - Ore 13:26

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MARKETING: Il modello Macron, ed il successo della maglia

Grande successo sta avendo a Napoli, la seconda maglia "mimeticà". «È stata un successo incredibile, come tutte le cose di carattere fanno discutere ma va bene così, il mondo è bello perchè è vario, ma le vendite danno grandissima ragione a questa scelta, è un successo commerciale incredibile -aggiunge Pavanello-. La 'mimeticà venderà più della prima maglia, non è mai successo. Vuol dire che se piace vende, ma non era mai successo che la 'away' vendesse più della 'homè. Conta poi l'apprezzamento del tifoso, ma il fatto che sia predisposto a comprarla è una cosa tangibile. Siamo molto contenti e orgogliosi di averla sviluppata. Di certo ha inciso la moda, che è in linea con il nostro modo di lavorare. La collezione merchandising è sempre più fashion, segue i trend del momento». Il fatto che colossi come Nike e Adidas investano sui grandi club italiani, come Juve, Roma, Milan e Inter, non è un problema per la Macron. «Le dinamiche sono sempre le stesse in tutto il mondo. Noi facciamo la nostra gara pensando di essere un'ottima opzione, siamo alta sartoria sportiva, di altissima qualità -prosegue l'ad di Macron-. La nostra è un'azienda che sa e vuole sviluppare bei prodotti e collezioni, partendo dalla storia del club. E sviluppiamo una collezione diversa per ogni club. Iniziamo a lavorare sulla collezione dopo l'estate, il processo lungo, ci sono prima le proposte dei club e dei nostri stilisti, per arrivare alla brochure entro fine novembre e andare nei negozi e mandare il materiale alle squadre a giugno. Ci sono circa 9 mesi di processo». L'espansione di Macron non si ferma. «Abbiamo già firmato per il prossimo anno con tre nuovi club, due in Inghilterra e uno in Portogallo. Stiamo aprendo molti punti vendita. La vera competizione è sulla distribuzione, abbiamo aperto 70 'Macron Storè monomarca. L'obbiettivo è avere un fatturato che arrivi sempre di più dai nostri canali, l'ultimo è stato aperto a Bologna, particolarmente bello. Sono 20-25 in Italia e due terzi fuori dall'Italia, anche in Canada e Australia». Secondo Pavanello le differenza tra l'Italia e l'estero non sono molte. «Talvolta ci sono dei luoghi comuni da sfatare. Club come Napoli e Lazio lavorano benissimo come merchandising, hanno una distribuzione attenta. Oggi il vero gap tra il nostro calcio e gli altri Paesi è nelle infrastrutture, è un deficit pazzesco. Gli stadi sono vuoti e la gente vede il calcio in televisione. È molto triste, del resto lo stadio si trascina vendite maggiori e lo sport deve essere vissuto». Ad ogni modo «il giocatore che fa sognare fa sempre la differenza. Quello di forte personalità aiuta le vendite perchè i tifosi si immedesimano di più in lui. Per quanto riguarda, ad esempio, il Monaco abbiamo quintuplicato le vendite quest'anno, e i ragazzi comprano la maglietta di Falcao anche se non tifano Monaco...»

Fonte: Adnkronos

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