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MOGGI: "La squadra di Garcia ha carattere e 6 punti dalla Juve non sono molti"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-01-2014 - Ore 12:22

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MOGGI:

E' un Luciano Moggi in gran forma quello che parla in esclusiva a Tuttojuve. E non potrebbe essere altrimenti alla vigilia del derby d'Italia tra Juventus e Inter"Non esageriamo, derby d'Italia si poteva chiamare quando l'Inter era all'altezza della Juventus, adesso c'è troppa differenza. Si può definire la partita tra la prima in classifica e una delle squadre in lotta per l'Europa League". Stroncatura ai nerazzurri, insomma: "Ma non credo che Mazzarri sia in bilico, indipendentemente dal risultato di domenica sera. Magari lui pensava che l'ambiente di una grande squadra fosse più facile da portare avanti. La verità è che a Milano sono abituati a raggiungere grandi risultati. Chi viene qui ad allenare, deve vincere".  La Juve e la Roma non sono poi così lontane per l'ex direttore generale bianconero: "Le accomuna il carattere. Prima era una caratteristica solo della Juventus. Con l'arrivo di Garcia le cose si sono equiparate. E sei punti di vantaggio, a questo punto del campionato, non sono molti. Il Napoli è una buona squadra, ma non ha un motivatore giusto per portare avanti le caratteristiche dei giocatori. Quando gioca con le cosiddette piccole, perde punti perché non ha il piglio e la voglia di fare della Juve e della Roma. I bianconeri, in 10 contro la Lazio, non solo hanno pareggiato, ma non perdevano tempo e provavano a vincere. Questo è ciò che manca al Napoli".  Il giocatore insostituibile dei campioni d'Italia è "Vidal. Fa il centrocampista attaccante, il centrocampista difensore e anche il libero. Pogba? Credo che resterà a Torino qualche anno per maturare, poi ovviamente come tutti i giocatori, come tutte le società di calcio, ci sono gli affari da fare. Se arriveranno offerte migliori, saranno loro a scegliere".  Ancora Moggi: "La Juve non è una squadra grandissima. E' un club dove spicca il senso del dovere. E i calciatori si dividono in quattro per fare un buon lavoro. Questo basta a vincere le partite in Italia, in Europa no. Ci vogliono i giocatori che magari sono stati capitani delle rispettive Nazionali, come succedeva nel 2005 e nel 2006 alla Juve. C'erano Cannavaro, Ibrahimovic, giocatori che come qualità ed esperienza non erano secondi a nessuno. Questo manca alla Juve attuale". C'è ancora spazio per elogiare il lavoro di Marotta e Paratici: "I risultati sono dalla loro parte. E se c'è un giocatore giovane bravo, sono i primi a prenderlo. Il loro lavoro, dunque, è positivo". E per un'altra stoccata all'Inter: "Lo scambio saltato tra Vucinic e Guarin? E' la conferma che non bisogna fare affari con l'Inter".

Fonte: blogosfere.it

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