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Nainggolan: "La vittoria di oggi ci ha portato più vicini alla vetta. Totti? E’ sempre vicino al gruppo"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 22-10-2017 - Ore 23:11

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Nainggolan:

Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, ha parlato alla Domenica Sportiva.

Queste le sue parole:

"Quello di Torino è un risultato positivo, è buon momento per noi. In campionato abbiamo perso due partite importanti ma la vittoria di oggi, dopo il pareggio tra Napoli e Inter, ci ha avvicinato un po' alle prime in classifica. Bisogna continuare su questa strada. Scudetto? Sicuramente siamo ambiziosi, stiamo lì, dobbiamo pensare a giocare partita per partita. La squadra è stata costruita per vincere qualcosa ma bisogna dare merito anche agli avversari che stanno facendo molto bene".

Dopo la sosta il derby

"Abbiamo iniziato un nuovo percorso, stiamo lavorando per rimanere in alto. Sarà un derby difficile per entrambi, speriamo sia una bella partita e speriamo che la vinciamo noi"

Quest'anno una dimensione anche europea

"Noi cerchiamo di far bene in tutte le competizioni, la Champions è difficile. Sarebbe stato meglio vincere a Londra ma diciamo che prima della partita nessuno l'aveva pensato. Adesso ce lo godiamo"

Nel Belgio non gioca. C'è qualcosa dietro?

"Non mi va neanche di iniziare altre polemiche. Lui (Martinez, ndr) ha detto che ha fatto una scelta tecnica, sicuramente qualche domanda me la faccio. Ho paura di perdere un altro Mondiale per come si sta mettendo. La squadra è forte, i giocatori presi singolarmente sono forti, è un bel gruppo. Sicuramente la squadra può far bene però nei tornei non contano solo i singoli, bisogna ragionare da squadra. Non è semplice avere tutti campioni in squadra, bisogna gestirla bene"

Cosa ruberesti a Parolo (in collegamento dopo Lazio-Cagliari, ndr)?

"E’ un giocatore che sta facendo bene negli ultimi anni, si inserisce sempre e a volte è tosta rincorrerlo sempre all’indietro"

 

Con Di Francesco giochi meno che con Spalletti. Ti manca il tuo ex allenatore?

Sono i dati di fine campionato, poi vedremo. Mancano ancora tante partite.

 

Spalletti disse che lei è l’evoluzione della specie del calciatore…

Io non lo so, faccio il mio meglio e non so cosa intenda con questa frase. Le parole belle fanno sempre piacere, io ho le mie caratteristiche e cerco sempre di dare il meglio. Ognuno ha la sua idea.

 

Spalletti e Di Francesco sono diversi. Quali preferisci?

All’inizio, a Cagliari, giocavo dove gioco ora con Di Francesco. Poi Spalletti mi ha cambiato ruolo e mi si è notato di più perché facevo più gol, e penso che il lavoro che faccio meglio è questo. Ora sto tornando nella mia vecchia posizione e piano piano la sto riacquistando.

 

Sai che sei l’idolo dei romanisti del dopo Totti?

Ancora oggi che Totti ha smesso vendono più maglie sue (ride, ndr). Totti è Totti. Fa piacere l’affetto dei tifosi e sapere di aver conquistato il loro rispetto.

 

Come vedi Totti dirigente?

E’ sempre vicino al gruppo e ha sempre la battuta pronta. Ha inziato una nuova carriera, gli auguro il meglio. Certo la Roma sezna Totti è strana per tutti, ma bisogna abituarcisi. Poi lui è sempre con noi, quindi è come se fosse ancora in squadra. Lui scherza sempre ed è molto sciolto. Quandoarrivai a Roma pensavo fosse più rigido, invece è alla mano, ti accoglie e ti fa stare al tuo agio. Avevo totalmente sbagliato opinione.

 

E’ vero che parla 4 lingue?

Si, è l’unica cosa che ho appreso a scuola (ride, ndr).

 

Passione tatuaggi. 

Li interpreto come fossero arte, ne ho molti significativi e molti che mi piacciono esteticamente. Non penso che gli altri debbano prendere esempio da me, ognuno fa ciò che vuole. Ad esempio sulla schiena ho un tatuaggio per mia madre, che ho perso sette anni fa ed è un tatuaggio a cui sono molto legato. Ad esempio invece la rosa sul collo non ha significato, mi piaceva e l’ho fatta. Molti invece hanno dei significati, ho avuto un passato particolare e ho voluto tatuarmi dei ricordi. Io sono cresciuto in un quartiere povero, mio padre ha lasciato me e i miei fratelli quando avevo 5 anni. Quando si è poveri si fanno cose sbagliate, ma ho avuto la fortuna di venire a vivere in Italia ed è stata una salvezza, anche se all’inizio volevo tornare in Belgio.

 

 

 

Fonte: Rai Due

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