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Nela: "Ci vuole tempo per rivedere l'Olimpico pieno. La Juve vince 1-0 la partita complicata, la Roma no"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 26-11-2016 - Ore 12:56

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Nela:

Sebino Nela, attuale capo ufficio SLO della Roma e campione d'Italia nel 1983, è stato intervistato durante il programma Colazione da Lupi in onda su Romanews Web Radio. L'ex giallorosso ha parlato del match contro il Pescara che si disputerà domani alle 20.45 allo Stadio Olimpico.Questo il suo pensiero:

Ti ricordiamo in campo, nel ruolo di SLO assegnato dalla Roma come va?
“E’ un ruolo di responsabilità, un ruolo dove bisogna mediare, bisogna parlare e se possibile trovare punti d’incontro. La situazione non è delle più semplici, parliamo di una cosa seria”.

Il supporto dei tifosi manca alla squadra. Qual è l’umore?
“Anche a me che fruisco dello stadio da spettatore non fa piacere, soprattutto a me che ci ho giocato 11 anni ed era stracolmo. Ci sono numeri che le presenze piano piano stanno aumentando. Da qui a rivedere quello che era l’Olimpico ci vuole tempo”.

Sui disordini post Bergamo.
“La società sa tutto, ci sono delle persone a seguito della squadra. Per quello che riguarda qualsiasi decisione degli organi competenti lì si sta a sentire il rapporto della polizia. La società è perfettamente al corrente. Questo è un fenomeno che coinvolge tutti da molti anni”.

Come giudichi il parco terzini giallorosso? Bruno Peres in difficoltà.
“Un cambio di fascia può portare scompenso in una prestazione, il cambio piede. L’andamento della squadra può aiutare, giorno per giorno se vuoi, puoi migliorare. A me è successo, ho avuto la fortuna di avere un grande tecnico che mi ha fatto lavorare sul piede sbagliato. Bruno Peres? Ci sono da capire tante cose, si è detto tanto ma credo che i ruoli di terzino destro e sinistro valgono come un attaccante o centrocampista. Devono dare equilibrio nelle due fasi e bisogna cavarsela in entrambe le situazioni. La sfortuna della Roma è stata perdere Mario Rui, si sono fatti un po’ di esperimenti, peccato aver perso subito un giocatore affidabile e mancino. Spalletti si è dovuto inventare più di una cosa. Può essere anche un momento di appannamento per Peres, non necessariamente bisogna dare giudizi affrettati”.

Quanto manca per andare a riprendere la Juventus?
“Tutti abbiamo la nostra idea. Il tifoso ce l’ha, ce l’hanno anche il dirigente e l’allenatore. Spalletti ha parlato spesso di personalità, di poco fuoco dentro: probabilmente manca questo ma è difficile da insegnare ad un giocatore. Se ce l’hai bene.. La Juventus è quella squadra che in una partita complicata alla fine vince 1-0, per le altre, Napoli e Roma, non è così. Forse nella giornata sbagliata ti viene a mancare quel fuoco dentro e non riesci a portare a casa il risultato pieno. Questa però è una squadra che ha personalità, con De Rossi, Totti, Nainggolan e gli altri. Le apparenze a volte ingannano però, quando si va in campo a giocare magari i comportamenti ci differenziano”.

Quanta carica agonistica c’era nel ritorno delle semifinali di Coppa dei Campioni?
“Non solo al ritorno, anche all’andata sono successe cose simpatiche”.

Speriamo di rivedere una Curva di nuova piena:
“Speriamo, domenica c’è il derby…”.

Fonte: Colazione da Lupi-Romanews Web Radio

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