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NELA: "Un incarico nella Roma? Sì, siamo vicini"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-01-2014 - Ore 10:47

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NELA:

Sebino Nela, ex difensore della Roma, è stato intervistato ieri sera durante la quattordicesima puntata de "La Partita Perfetta", in onda suGold Tv e Rete Sport.
"E' sempre emozionante rivedere le immagini del vecchio Olimpico e pensare a quella Roma che smise di essere la Rometta. Ho giocato a Genova, Roma e Napoli, tre città straordinarie. Genova è la città dove sono nato e cresciuto, Napoli è una città bella e allegra, ma a Roma ho giocato la parte migliore della mia carriera. Ed è qui che mi son fermato a vivere. A Roma arrivai giovane, era un'opportunità da non perdere, per tanti motivi. Sarei anche potuto andar via, in quegli anni alcune squadre mi cercarono, ma io scelsi di rimanere".

Inevitabile poi ricordare le fasi più rilevanti di quella squadra straordinaria: "Ho vissuto tante partite importanti della storia della Roma, sicuramente si poteva vincere di più. Col Liverpool preparammo male l'incontro, eravamo meno pronti di loro. Nei 15 giorni tra la fine del campionato e quella finale avremmo solo dovuto mantenere la condizione, che era ottima".

Secondo l'ex di tante battaglie "Tutti diedero il massimo. Anche se rimasi male perché Falcao non tirò il rigore. Quando sei un campione a quei livelli non puoi rifiutarti di tirarne uno in una finale di Coppa dei Campioni. Forse non era così grande".

Sul suo possibile futuro professionale: "Lavorare con la Roma? Ne stiamo parlando, siamo a buon punto per due incarichi, uno più tecnico e l'altro più a livello dirigenziale. Stavolta siamo vicini".

Nela sta attraversando un periodo difficile a livello di salute: "Il mio male? Non mi lamento, sto combattendo anche grazie all'aiuto di mia moglie e delle mie figlie. In questi casi si riscoprono sempre le stesse persone, devi anche pensare come la vivono loro e sostenerli. Il mondo del calcio mi ha aiutato molto con l'affetto delle persone che incontro. Chi non vive questa condizione fa più fatica, ma la forza alla fine si trova da soli".

Poi l'attualità riguardante la Roma ed il suo nuovo tecnico: "Lo scudetto? La Juve è forte e ben guidata, e soprattutto ha più esperienza; ma la speranza c'è, così come la mentalità in questa nuova Roma. Di Garcia mi ha colpito il fatto che già dal ritiro i giocatori ne parlassero bene, di solito non accade. Ha fatto veramente un grande lavoro".

Sul suo senso di appartenenza alla Roma oggi: "Cosa mi porto della Roma tutti i giorni? Mi insultano ancora quando vado in certi stadi italiani per fare il commentatore. Ma in fondo non mi dispiace, lo sopportavo da giocatore, figurati ora. Scontrarsi dava sempre un certo piacere...in senso sportivo naturalmente!"

Fonte: TMW

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