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Per dirvi ciao.

condividi su facebook condividi su twitter Di: Chiara Barberis 22-10-2015 - Ore 10:45

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Per dirvi ciao.

E' la notte fra il 21 e il 22 ottobre 2014.

Roma-Bayern Monaco. 

Fuori dallo stadio per tornare a casa sullo scooter. Uno schianto. Papà e figlio, Stefano e Cristian De Amicis se ne vanno. Due vite spezzate. Due anime volate in cielo. Per sempre.

“Padre e figlio erano una cosa sola. Un legame fortissimo il loro. Quando abbiamo saputo che anche Stefano era morto in ospedale a poche ore di distanza da Cristian, abbiamo subito pensato che non sarebbe comunque sopravvissuto ad un dolore così immenso. Stavano sempre insieme, condividevano tutto”, testimonia un amico di famiglia.

Papà e figlio, così uniti nella vita, sono stati uniti anche nella morte. 

Oggi è passato esattamente un anno da quella tragedia. Una tragedia che ha toccato tutti. Indistintamente. Tutti. Senza bandierecolori. Perché esistono cose che esulano dalla squadra, dallo sport, da ogni passione. La morte non ha colore. Il dolore nemmeno. Un dramma senza nome da un anno accompagna Luana e Michelle, moglie e figlia di Stefano. Un anno. E sembra ieri. 

Una famiglia stroncata da una muta disperazione, senza più punti di riferimento maschili, senza quell'abbraccio, quelle carezze, quelle mani, quei sorrisi. Quelle vite. Io non sono ancora madre, né moglie, ma la pelle d'oca nel cuore mi fa rabbrividire al solo pensiero lontanissimo di qualcosa che ognuno di noi prega Dio di non dover mai provare. Di non essere costretto mai nella vita a subire. Mi chiedo come si possa sopravvivere ad una tale sventura. Mi chiedo se possa bastare a Luana credere che valga la pena andare avanti, fosse anche soltanto e a maggior ragione per la bambina superstite. E Michelle.. Così piccola e già così costretta a diventare grande.. Segnata dall'assenza.

Si mobilitarono la Lega Serie B, la Curva Nord insieme alla Sud, Miro Klose, di solito riservato, scese in campo, la giornata successiva, con una maglia in ricordo di Cristian e Stefano. E adesso, però, chi sta continuando ad aiutare mamma e figlia?

In questo anno passato, non ho più letto nulla su di loro, dopo i primi tempi in cui tutti ci siamo stretti intorno alla famiglia. Allora, che non sia solo un memorial day il pretesto per parlarne. Che la vicinanza e l'aiuto di tutti non dipenda soltanto da questo, ma sia reale e non momentanea. 

Che Luana e Michelle possano continuare a credere che la vita offre ancora tante cose belle di cui fare esperienza. Che possano trovare la forza. E un senso.
Che Cristian e Stefano non le abbandonino e neanche per un istante le facciano sentire sole. 

Che due angeli veglino su di loro per sempre. E che ogni tanto, magari nei sogni, appaiano loro, per dirsi ciao e poi volare ancora via. 

Che andare allo stadio non debba fare paura, che non sia un pericolo seguire la propria squadra, che le mamme possano lasciare andare felici mariti e figli alle partite, senza aver sinistri timori che quell'abbraccio sia l'ultimo

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