Breaking News

Pg Cassazione, Moggi prescritto non assolto

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 23-03-2015 - Ore 20:17

|
Pg Cassazione, Moggi prescritto non assolto

Battute finali, in Cassazione, per il processo 'Calciopolì, l'inchiesta della magistratura napoletana che nel 2006 ha messo a soqquadro il mondo del calcio italiano, soprattutto in casa Juventus, con il coinvolgimento diretto e rilevante dell'ex direttore generale Luciano Moggi (condannato a due anni e 4 mesi), presente oggi in aula, e dell'ex amministratore delegato bianconero Antonio Giraudo (un anno e 8 mesi). Pesanti le imputazioni principali: associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva per falsare il campionato 2004-2005. In attesa del verdetto, Moggi, che dal 1994 al 2006 è stato uno degli uomini più potenti del pallone, ha detto solo: «aspettiamo la sentenza». Anche se tutto sembra avviarsi verso la prescrizione delle accuse a carico dei 21 imputati - sia quelli che hanno scelto il rito ordinario che quelli che hanno scelto l'abbreviato -, la Procura della Cassazione, rappresentata dal Pg Gabriele Mazzotta, ha svolto una requisitoria dettagliata nella quale ha chiesto di confermare «l'esistenza di una associazione a delinquere finalizzata a condizionare i risultati delle partite, le designazioni arbitrali, le carriere dei direttori di gara, e l'elezione dei vertici della Lega calcio». Per il Pg, sono da convalidare le sentenze di secondo grado, ad eccezione di alcuni episodi di frode sportiva e delle condanne agli ex arbitri Paolo Bertini e Antonio Dattilo che devono essere assolti. Nell'aula della Terza sezione penale - presieduta da Aldo Fiale - poco capiente e molto affollata di avvocati e cronisti, il Pg ha tracciato i connotati della «struttura associativa nella quale tutti si ritrovavano ad attentare ai risultati delle singole partite ma anche a dare appoggio a Carraro, candidato al vertice della Figc, o a pilotare dossier contro i Della Valle 'colpevolì di volere un altro presidente alla guida della Lega. E si interferiva anche nella progressione delle carriere degli arbitri». Mazzotta ha ricordato che i sodali del 'sistema Moggì si erano dotati di un «apparato organizzativo con schede telefoniche svizzere riservate, difficilmente aggredibili da intercettazioni legali o illegali, come quelle dell'Inter». Proprio la «condivisione di schede riservate estere - ha sottolineato il Pg - è sintomatica dell'indice associativo». Mazzotta ha fatto presente che i «contatti avvenivano sempre in prossimità del sorteggio delle griglie arbitrali», e che «non può considerarsi come un elemento di portata neutra la partecipazione di Moggi, dirigente della Juventus, alle designazioni dei direttori di gara». Si tratta invece di «un fatto anomalo, dell'intromissione fraudolenta di un soggetto non autorizzato e non, come sostiene la difesa di Moggi, di un accorgimento per assicurarsi un risultato corretto». Il condizionamento, secondo il Pg, «emerge anche nel caso della partita Messina-Juventus che si è conclusa in modo non favorevole ai bianconeri e che tuttavia registra il significativo episodio dell'arbitro Paparesta che avrebbe potuto deferire Moggi, poi condannato per minaccia, e non lo ha fatto sottraendolo ai provvedimenti disciplinari». Dal j'accuse di Mazzotta, non escono indenni nemmeno i fratelli Diego e Andrea Della Valle della Fiorentina che anzichè «denunciare i soprusi subiti scelgono di ripiegare sul 'sistema Moggi». Non si tratta, come sostenuto dalla difesa, «di una scelta per normalizzare i cattivi rapporti tra la dirigenza 'violà e i vertici della Lega: la partita Fiorentina-Chievo è un incontro alterato», ha sottolineato il Pg. La prescrizione senza proscioglimento nel merito è stata chiesta anche per il patron della Lazio Claudio Lotito - «impegnato nel più ampio progetto di mettere Carraro al vertice della Lega» -, per Giraudo, per l'ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto, per l'ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini. Dal Pg è arrivato anche il 'nò al proscioglimento dell'ex arbitro De Santis che è stato l'unico - insieme ai suoi ex colleghi Bertini e Dattilo - a rinunciare alla prescrizione. A suo carico, ha spiegato il Pg, «emergono elementi probatori particolarmente significativi della sua partecipazione» al 'sistemà. La decisione della Terza sezione è attesa nelle prossime ore

Fonte: ANSA

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom