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Processo Moggi. J. Zanetti: "Non so, non ricordo"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 01-12-2014 - Ore 14:35

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Processo Moggi. J. Zanetti:

Javier Zanetti sul banco dei testimoni per parlare al processo Moggi in merito a ciò che l'ex direttore generale della Juventus avrebbe detto all'ex capitano dell'Inter nella trasmissione Notti magiche, andata in onda il 25 ottobre 2010. Zanetti ha detto di non ricordare di aver neanche partecipato alla trasmissione e la deposizione è finita così. Moggi è accusato di aver diffamato Giacinto Facchetti, l'ex presidente dell'Inter morto nel settembre 2006, perché in un'intervista televisiva a Notti Magiche aveva dichiarato rivolgendosi al capitano dell'Inter Zanetti che nel processo napoletano su calciopoli sarebbe emerso che Facchetti aveva chiesto a un arbitro di far vincere all'Inter una partita di Coppa Italia contro il Cagliari: "Quello che emerge dal processo di Napoli e quello che emergerà ancora. Le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari e l'arbitro era Bertini". Secondo l'ex direttore generale della Juventus, infatti, agli atti di calciopoli c'erano "le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti e le intercettazioni illegali, i passaporti falsi». Quindi concludeva: «Stà zitto Zanetti, è meglio per te, è meglio per l'Inter". Con queste affermazioni, secondo il pm Elio Ramondini in questo modo Moggi lasciava "quindi falsamente intendere che lo stesso Giacinto Facchetti avesse commesso reati quali quelli da lui commessi", questo il capo di imputazione per l'ex dirigente juventino. Nell'udienza di oggi sono stati poi sentiti davanti al giudice della quarta sezione penale gli ex arbitri Pierluigi Pairetto e Paolo Bertini, mentre l'ex presidente onorario nerazzurro Massimo Moratti ha inviato un certificato di malattia. Pairetto ha spiegato di essere stato il commissario di serie A che sceglieva le griglie da cui si sorteggiavano gli arbitri. Ha sostenuto che con Facchetti "avevamo colloqui settimanali per sapere le linee arbitrali, chi valutavamo come assistenti, ma in assoluta serenità. Poi ci sentivamo dopo il sorteggio delle gare perché aveva piacere di averli in tempi abbastanza stretti. (...) Nessuno mi ha mai chiesto di mettere determinati nominativi".

Fonte: OmniMilano

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