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Roma, ecco chi erano i veri top player

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-08-2016 - Ore 18:03

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Roma, ecco chi erano i veri top player

A pochi giorni dalla cocente sconfitta con il Porto, che è costata l'eliminazione dai preliminari di Champions League, in molti in casa Roma hanno anche messo in discussione i vari acquisti di Fazio, Bruno Peres e Vermaelen. Il ds Sabatini è stato tante volte nell'occhio del ciclone. È molto probabile che lui ormai sia abituato alle critiche pesanti e mai costruttive. Basti pensare a Juan Manuel Iturbe ed Edin Dzeko, pagati rispettivamente 22,5 e 18 milioni. Entrambi erano arrivati tra l'entusiasmo e la gioia della gente, ma poi hanno finito per deludere tutte le aspettative che i giallorossi avevano riposto su di loro. Ma, si sa, il calcio è anche questo. Si possono commettere e degli errori e dei giocatori possono anche rivelarsi non adatti ad un campionato complesso e difficile come la nostra Serie A. Ma i tifosi non perdonano. I loro giudizi sono sempre cinici e dettati dai risultati. Sono quest'ultimi infatti a fare da metro e da termometro di una piazza. E allora la mente dei romanisti può anche tornare al passato e più precisamente a quando a mettere i soldi e ad aprire i cordoni della borsa era la famiglia Sensi.

Batistuta, Cassano e Montella. Basterebbero davvero soltanto questi tre nomi per spiegare tutto. Due sono stati grandi protagonisti di quell'indimenticabile scudetto del 2001. L'argentino, l'acquisto più costoso della storia dei capitolini, costò la bellezza di 32,5 milioni, mentre l'Aeroplanino ben 25 milioni. L'altro, arrivato da Bari Vecchia e pagato 28,5 milioni, ha comunque fatto innamorare la piazza giallorossa, anche se è proprio in quel di Trigoria che ha manifestato per la prima volta la sua indole caratteriale non proprio da campione. Ma in quel Roma-Juventus 4-1 ha praticamente sconfitto da solo i bianconeri. Un talento puro. Ma  questo già lo sapevamo. E a proposito di scudetto non ci si può dimenticare di Hidetoshi Nakata, vero e proprio fenomeno mediatico. E a centrocampo c'era un certo Emerson, arrivato dal Bayer Leverkusen e pagato la bellezza di 20 milioni. Cifre da capogiro per quei tempi. Ma possiamo senza alcun dubbio dire che questi erano i veri top player, Certo, questo non è nulla in confronto ai 230 milioni della clausola rescissoria con cui il Barcellona ha blindato Neymar, ma parliamo di una quindicina di anni fa e di uno dei 10 acquisti più costosi della storia del calcio. Era un altro calcio ed era un'altra economia. E non è un caso che in quell'epoca le squadre italiane dominavano o comunque si facevano rispettare anche in Europa. Ora invece incontrano molteplici difficoltà. Forse non stiamo stati in grado di stare al passo con i tempi. Di certo, vincere a Roma non è semplice. Quei giocatori l'hanno fatto, deliziando un popolo che vive di calcio 365 giorni l'anno. Questa amore e questa passione è un qualcosa di vero e di viscerale. Semplice farsi contagiare. A volte però bisognerebbe usare la testa e non solo il portafoglio. Altrimenti il terzo scudetto rischia di rimanere una chimera ed una sorta di vero e proprio incubo in un'epopea sempre più tinta di bianconero.

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