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Ruggito Roma: vola verso la Champions e non molla la Juve

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 23-02-2014 - Ore 11:30

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Ruggito Roma: vola verso la Champions e non molla la Juve

La Roma vince per 1-0 a Bologna in una gara difficile e piena di insidie. Sulla carta, la trasferta al Dall’Ara poteva sembrare poco più che una formalità: Diamanti, miglior giocatore dei felsinei, ceduto in Cina, rossoblu in una posizione di classifica deficitaria ed attacco tra i meno prolifici della serie A. In realtà, le partite vanno disputate e se si aggiunge che alla Roma mancavano tutti e 4 gli esterni difensivi, con un redivivo Taddei a destra e Romagnoli riproposto a sinistra dopo il buon secondo tempo in casa con la Samp, l’assenza di capitan Totti e Strootman in panchina per fargli recuperare un po’ di fiato, ecco che anche un match teoricamente semplice, si può complicare. Il Bologna parte subito meglio dei giallorossi ed al 7’ si rendono pericolosi con una ripartenza che vede Bianchi provare un bel pallonetto che impensierisce De Sanctis, molto reattivo nel bloccare un tiro tutt’altro che innocuo. I primi 20’ sono quasi totalmente a tinte rossoblu ma la difesa romanista riesce a contenere i tentativi dei padroni di casa. Poi si sveglia la Roma, che aumenta il ritmo del gioco e comincia a creare occasioni importanti: prima Gervinho serve un bel pallone a Destro, che di prima intenzione spedisce verso la porta e supera Curci ma la sfera si stampa sul palo, percorre tutta la linea di porta e si spegne sul fondo. Al 37’, è ancora l’ivoriano Gervinho a provocare apprensione nella retroguardia bolognese e quando arriva al limite dell’area di rigore, scarica la palla sui piedi Pjanic, che vede al centro Nainggolan e lo serve con estrema precisione, per il belga è un gioco da ragazzo spingere il pallone in rete e portare la Roma in vantaggio. La squadra di Garcia controlla l’incontro sino al recupero, quando il Bologna si getta in massa in area di rigore giallorossa per una punizione, sventata molto bene. Oltre all’occasione iniziale di Bianchi, i bolognesi si sono resi pericolosi solo su calci da fermo, quasi tutti provocati dalla sinistra a causa di un Taddei un po’ arrugginito dal mancato utilizzo ma senza però riuscire a creare vere azioni da gol. La ripresa parte con lo stesso filo conduttore dell’inizio del primo tempo, padroni di casa che cercano la via della rete ed ospiti pronti ad impensierire la retroguardia bolognese con le accelerazioni di Gervinho, le sponde di Destro o qualche invenzione di Ljajic, che nel frattempo aveva sostituito l’infortunato Florenzi. Nel giro di un quarto d’ora, la Roma perde prima il numero 24 per una distorsione alla caviglia e poi Pjanic, ancora non completamente recuperato. Il centrocampo romanista viene a mancare della fantasia del bosniaco ma entra “la lavatrice” Strootman, come lo ha definito Garcia però si vede che è affaticato e non fornisce di certo la sua miglior prestazione. Splendida la prova di Nainggolan, che oltre al gol, sradica un numero altissimo di palloni agli avversari, si inserisce bene negli spazi e porta sempre un aiuto al compagno in difficolta sia in fase di possesso palla che quando è nei piedi degli avversari. Bene anche De Rossi, che fa da diga davanti alla difesa e si smarca per far ripartire la manovra giallorossa. Unica piccola macchia: nel secondo tempo, quando tenta di uscire in dribbling nella propria area con 2 avversari in pressing e se avesse perso il pallone, la Roma avrebbe molto probabilmente subito il pareggio. Maggiore attenzione, soprattutto in momenti cruciali della gara, sarebbe gradita. Buona anche la prova di Mattia Destro, sfortunatissimo nell’occasione del palo ma sempre nel vivo della manovra offensiva romanista, nonostante avesse di fronte 3 giocatori che superano i 190 centimetri di altezza. Evanescente Gervinho, troppo solista e lezioso nel momento della giocata decisiva; quando gioca per la squadra, la Roma fa le cose migliori: prima l’assist a Destro, poi quello a Pjanic, che ha portato al gol di Nainggolan, quindi un passaggio perfetto per Bastos al 90’, che avrebbe potuto chiudere il match in anticipo. Oltre a queste importanti giocate, però, ci sono stati anche un assist mancato a Destro, che avrebbe calciato a rete a tu per tu col portiere, un altro assist effettuato in ritardo sempre al marchigiano, colto in fuorigioco, un pallone che non ha lasciato scorrere verso Bastos, totalmente libero. Insomma, l’ivoriano questa volta raggiunge a stento la sufficienza e lo stesso mister francese lo ha rimproverato diverse volte per alcune decisioni assolutamente incomprensibili. Alla fine, comunque, applausi per una Roma che non subisce reti per la sedicesima volta in 24 gare (record europeo, ndr.); per Benatia e Castan che non solo fanno meravigliosamente il loro lavoro aiutano e raddoppiano costantemente su Taddei e Romagnoli, per la prima volta titolari in stagione ed entrambi fuori ruolo; per il centrocampo in blocco, che trova energie per difendere ed attaccare senza sfilacciarsi in nessun momento della gara; per Garcia, che ha trasformato una squadra allo sbando in una che non teme nessuno neanche quando è priva di 5 giocatori per tutto il match e di un calciatore dell’importanza di Strootman. Detto questo: la Roma torna a -6 dalla Juventus con le stesse gare disputate ed in attesa del derby ed allunga su Napoli e Fiorentina, vedendo sempre vicino il traguardo Champions League, ad inizio stagione, considerato obiettivo quasi proibitivo.

Fonte: Massimo de Caridi

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