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Sampdoria-Milan 2-2, gol di El Shaarawy, Okaka, Eder e Menez

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 08-11-2014 - Ore 22:48

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Sampdoria-Milan 2-2, gol di El Shaarawy, Okaka, Eder e Menez

Gara piena di emozioni a Marassi: il Faraone sblocca il risultato, poi i blucerchiati lo ribaltano a cavallo dei due tempi. Ma un rigore del francese consente ai rossoneri di pareggiare e restare a -3 dal terzo posto. Nel finale espulso Bonera

(Ri)partenza (a metà). Il Milan è un’illusione. Parte bene, stende la Samp, impone il suo gioco per mezz’ora, si fa riprendere e superare in avvio di ripresa, quindi con un sussulto s’aggrappa al rigore concesso per un fallo di mano di Mesbah e rimette definitivamente in pari la sfida. Per la serie: vittoria rossonera, questa sconosciuta. La Samp resta ai confini del paradiso calcistico invocato da Mihajlovic alla vigilia. Sinisa non aveva mai battuto i rossoneri da allenatore, stavolta ci è andato vicino.

A due facce — Il Milan l’ha fatta da padrone per quaranta minuti del primo tempo. Il primo gol in campionato di El Shaarawy, a secco da una vita, oltre venti mesi (622 giorni), ridà inizialmente fiato alle ambizioni di un Milan in apparenza trasformato dopo il k.o. interno con il Palermo, ma non basta agli uomini di Inzaghi per dare scacco a una Sampdoria capace di rialzarsi dopo un avvio di partita difficile. Sotto gli occhi del c.t. Conte, va in scena inizialmente una Samp senza ferocia agonistica, che lascia spazio – ed è un’anomalia nel gioco di Mihajlovic – alla manovra ospite. E di questo approfitta El Shaarawy, lesto ad accentrarsi dalla sinistra, fulminando con un gran destro Romero. Il gol rovescia ulteriormente gli equilibri della gara. Il Milan ha più gioco, maggiore sincronismo fra i reparti e un coraggio di osare che ai blucerchiati viene a mancare. La squadra di Inzaghi aspetta la Samp, che si affida allo strapotere fisico di Okaka e al dinamismo di Eder.

Apnea Samp — Il giochino è chiaro. Inzaghi fa segno ai suoi di rallentare il ritmo: la Samp fatica a reagire, il Milan sta lì, pronto a colpire allargandosi sulle fasce. E al primo errore blucerchiato la manovra rossonera riparte, come succede al 25’ su un tiro di Bonaventura parato dal numero argentino. Gabbiadini ci prova su punizione (28’, Diego Lopez si salva a terra), ma l’amuleto-Ferraris, che sino ad ora aveva funzionato soltanto perché la Samp era stata abile a cercare di imporre sempre il suo gioco, s’inceppa. Il Milan, gliene va dato pieno merito, ha piedi e tecnica sopraffina, mentre la Samp è squadra da battaglia, a patto che l’avversario accetti di scendere sul suo terreno preferito.

l presidente Ferrero alza le mani al cielo invocando un aiuto che, invece, deve essere molto più terreno per una Samp che cerca (e trova) il suo antico cinismo proprio allo scadere di metà gara, quando una discesa di Gabbiadini sulla sinistra pesca Okaka davanti alla porta di Diego Lopez: anticipo secco su Bonera e blucerchiati di nuovo in partita. La Samp ci crede: in avvio di ripresa, su angolo per i blucerchiati Obiang colpisce il palo ed Eder mette in rete. Gara chiusa? Macché. Ci vuole una sciocchezza di Mesbah (tocco con il braccio in piena area) per offrire ai rossoneri l’occasione del pareggio. Dal dischetto, Menez non sbaglia. Il pari-bis è un’iniezione di fiducia pazzesca per il Milan, che torna all’improvviso quello imprevedibile del primo tempo. La Samp va a corrente alternata, rischia grosso su un diagonale dalla destra di Bonaventura, ma resiste sino alla fine, anche perché Bonera si fa espellere (40’, doppio giallo) e lascia i suoi in inferiorità numerica negli ultimi minuti, che rischiano il terzo gol su una botta di Soriano deviata da Diego Lopez. Tre pari e un k.o. nelle ultime quattro partite: non benissimo, questo Diavolo.

Fonte: gazzetta.it

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