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Siamo proprio sicuri di voler vendere Dzeko?

condividi su facebook condividi su twitter Di: Lorenzo Imperiale 28-05-2016 - Ore 15:30

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Siamo proprio sicuri di voler vendere Dzeko?

Come ogni stagione finita, ora è il momento dei processi. Come ogni processo che si rispetti, c’è un’accusa ed una difesa. Il dito puntato quest’anno va sul bosniaco Edin Dzeko, reo di aver disputato una delle stagioni più brutte e deludenti della sua carriera da calciatore. Questo è innegabile, è sotto gli occhi di tutti. In migliaia sono passati da andarlo a prendere a Fiumicino e volerlo prendere a calci. Questo è il calcio. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il perché di questo accanimento.

Il bomber bosniaco (che di bomber quest’anno ha fatto vedere poco), ha realizzato 8 gol (di cui 2 su rigore) e 2 assist in 31 presenze in campionato, giocando circa 2092 minuti, riscaldando più la panchina che gli scarpini nel corso soprattutto della seconda parte di stagione. In Champions League, sono 2 le reti in 7 presenze. Rendimento certamente molto al di sotto delle aspettative.

Il periodo dei processi, è spesso e volentieri accompagnato dal periodo del calciomercato, non ancora iniziato (il 1 luglio è ancora lontano), ma già in pieno fermento. Su quotidiani, radio, tv, il nome di Dzeko è sempre più lontano dalla Capitale, è ormai un eco giallorosso. Si stanno quindi facendo nomi per un suo eventuale sostituto. Nel corso di queste settimane, si è fatta una scrematura e si è giunti a 3 candidati principali per prendere il suo posto nella Roma: sono infatti usciti i nomi di Milik, Icardi e Lacazette. Ma vale veramente fare il cambio?

MILIK – Punta polacca dell’Ajax, a 22 anni, con 61 gol segnati in carriera, ha già segnato più reti di Higuain (50), Suarez (55) e Ibrahimovic (47) alla sua età. Quest’anno è andato in rete con l’Ajax per 5 partite consecutive, eguagliando un record che apparteneva proprio a Luis Suarez. I suoi numeri sono notevoli: 31 presenze in campionato (2573 min giocati) con 21 gol e 7 assist che non sono comunque bastati per vincere il campionato. Nelle coppe europee, sono invece 3 le reti (1 in Champions League e 2 in Europa League) in 9 presenze complessive. Valore: 20 milioni

LACAZETTE – Il francese è la punta di diamante del Lione da molti anni, con numeri di gol impressionanti: nell’ultima stagione ha realizzato infatti 21 gol (2 su rigore) e 3 assist in 33 presenze in Ligue 1, giocando 2962 minuti, più di tutti gli altri bomber in questione. In Champions League il rendimento è come Dzeko: 2 gol in 6 partite. Valore 40/45 milioni.

ICARDI – L’argentino è quello che si conosce più di tutti, militando da anni in Italia, tra Sampdoria prima ed Inter oggi. L’attaccante argentino è però esploso lo scorso anno, sfiorando la conquista della classifica dei cannonieri. Quest’anno ha avuto qualche difficoltà, che però non gli hanno impedito di raggiungere comunque numeri straordinari: sono infatti 16 le reti (1 su rigore) realizzate in 33 presenze in campionato, giocando 2699 minuti in totale. Valore: 40 milioni.

Dopo aver sciolinato statistiche e numeri, oggettivamente impietosi verso l’attaccante bosniaco, la domanda sorge spontanea. Tutti noi sappiamo che questo che abbiamo visto calcare il manto erboso dell’Olimpico in questi mesi, non è il vero Edin Dzeko. Abbiamo provato sulla nostra pelle (e le nostre coronarie) le difficoltà passate in questa stagione dalla Roma. Siamo veramente sicuri di voler abbandonare questo sogno bosniaco? Le cose sono due: o ci siamo tutti impazziti andando a prendere all’aeroporto un giocatore ormai finito ed è stata tutta una fantastica illusione estiva, oppure c’abbiamo visto bene e dovremmo dare un’altra possibilità ad Edin.

Tornando ai numeri, impietosi quanto reali, scopriamo che in realtà questa è stato paradossalmente il miglior 1°anno per l’attaccante. Gli altri suoi inizi non sono stati eccellenti infatti: 8 in campionato su 28 gare in Germania con il Wolfsburg (9 gol in 33 partite complessive) e 6 reti in 21 partite in Premier League con il Manchester City.

La domanda, vostro onore, è la seguente: invece spendere cifre fuori mercato per una punta, non converrebbe puntare un altro anno sul bosniaco, avendo un allenatore ed una preparazione vera e propria per entrare in pieno negli schemi giallorossi? Non si rischierebbe di dover aspettare giocatori per ambientamento, chi per la giovane età (Milik) chi per un campionato un bel po’ più competitivo (Lacazette), chi invece per i costi proibitivi dell’operazione (Icardi), tornando così al punto di partenza?

Mi rimetto alla clemenza della corte spallettiana. La seduta è tolta.

 

 

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