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Tavecchio: "Il Coni ci dica le procedure da applicare. Siamo servi di tutti ma schiavi di nessuno"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-05-2015 - Ore 14:00

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Tavecchio:

Carlo Tavecchio, presidente della Figc, ha parlato dell'inchiesta in merito al calcioscommesse che riguarda squadre e giocatori di Lega Pro e LND. Questo il suo pensiero: "Il Coni ci dirà quali sono le procedure più semplici che deve applicare la giustizia per intervenire subito e bloccare queste situazioni – ha detto il presidente del calcio italiano - Non siamo un organo di polizia ma siamo un organo di organizzazione di spettacolo e sport. Siamo servi di tutti ma schiavi di nessuno".

Di chi sono le responsabilità? Degli individui che hanno fisicamente compiuto il misfatto, o anche di chi, ai vertici del sistema sportivo, si occupa di governarlo? Tavecchio si oppone fermamente alle accuse e protegge la sua creatura: "Il calcio è socialità, una componente determinante nel sistema politico italiano non lo si può sempre offendere per fatti che non ci competono. Abbiamo monitorato sempre le scommesse e la Lega Pro ha segnalato a chi di dovere".

Tavecchio poi aggiunge: "Trenta società hanno fatto delle porcherie. Ma vi ricordo una monotonia ridicola del Paese: nell’80 le alfette entravano negli stadi, nel ’90 altre scommesse, nel 2006 Calciopoli. Siamo un popolo monotono anche nel delinquere". Il numero 1 della Federcalcio chiosa in questo modo: "Tra 10 anni ci saranno altri casi uguali se non cambiamo il sistema, se non creiamo formazione, obiettivi e indirizzi, che si fanno con progetti e la Lega Dilettanti di cui rivendico questa filosofia da sempre ha fatto questa politica".

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