Tavecchio: "La madre di tutte le battaglia, è la riforma dei campionati"

«La madre di tutte le battaglie è la riforma dei campionati. Tutti pensano che Tavecchio parla solo per dare più soldi, ma riducendo i fruitori dei diritti tv si ottengono risorse da investire sui giovani e sui vivai e creare delle Accademy, dei vivai italiani». Lo ha detto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, a 'Quelli che il Calciò, sulle riforme da adottare nel calcio italiano. Sulla possibilità di inserire una deroga per sostituire un giocatore dopo un mese che è infortunato, Tavecchio ha detto: «noi abbiamo presentato un quaderno di proposte che dovranno essere discusse. C'è uno scetticismo strano, noi da anni aspettiamo la presentazione di un progetto di riforma, ma per fare le riforme servono maggioranze qualificate di due terzi. Tutto non può essere fatto in una settimana, apriamo prima un confronto. Dopo almeno 2 mesi di trattative presenteremo, prima le cose fattibili, che non hanno bisogno di deroghe statutarie, e poi le altre», ha aggiunto il numero uno della Federcalcio che ha aggiunto: «le multiproprietà rispondono alle richieste di campanile, mentre le seconde squadre non lo fanno. Questo è il concetto, ma dovremo lavorare molto per farlo capire, oltre a creare delle sinergie anche con il calcio femminile». Il presidente Tavecchio è tornato anche a parlare della gaffe di 'Optì Pobà. «Come presidente dei dilettanti fai un miliardo di cose buone e passano inosservate, come candidato alla presidenza della Figc dici una sciocchezzuola e diventi leader mondiale dal punto di vista dell'immagine. Fino ad ora si è parlato solo del fatto marginale, particolare. Io parlavo dopo un'ora e un quarto a braccio e dovevo parlare di extracomunitari, ho portato l'attenzione sull'accoglienza ed ho fatto quel riferimento. Si può sbagliare, lo riconosco».