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Totti e quello sguardo specchio di un'intera tifoseria

condividi su facebook condividi su twitter Di: Lorenzo Caruso 24-08-2016 - Ore 20:04

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Totti e quello sguardo specchio di un'intera tifoseria

No. Così non va bene, forse è troppo anche per noi tifosi della Roma, che pure, negli anni ne abbiamo viste tante. Questa volta è diverso, qui non si tratta della netta superiorità di una squadra sull’altra, come visto in passato nei grandi capitomboli contro Manchester United o Bayern Monaco. E non si tratta probabilmente nemmeno di un gruppo spaventato davanti all’avversario. Ci limiteremo a dire che sono saltati i nervi. Si potrebbe discutere per giorni interi sul perché, nel momento della prova del 9, la Roma cada storicamente in questi tranelli psicologici ma la risposta non la troveremmo comunque. Staremmo a parlare di aria fritta, di quanto nelle altre squadre blasonate accaduti del genere non succedono e di una società che probabilmente sarebbe ritenuta assente e non in grado di prevenire scatti di ira, agonismo e che dir si voglia, dei propri giocatori.

Ma parlare di tutto questo forse non sarebbe neanche giusto, non ora almeno, quando i fumi per una eliminazione clamorosa non si sono ancora diradati del tutto. E allora è il caso di concentrarci su un punto di vista diverso, guardare oltre, puntare i nostri occhi su un personaggio ben preciso, tale Francesco Totti, il capitano della Roma. Ogni tifoso giallorosso, che si trovasse allo stadio, a casa sul proprio divano o in qualsiasi locale con i propri amici, non avrà potuto fare a meno di notare un dettaglio non da poco, ovvero lo sguardo desolato di Totti, nei pressi della linea laterale del campo, che, come una foto malinconica, si ripresentava ogni qual volta la telecamera indugiasse sul suo volto.

Quegli occhi tristi, lo specchio perfetto dell’animo di ogni tifoso della Roma, in una serata infausta, che poi così infausta probabilmente non sarebbe stata se non ci fossimo fatti un clamoroso harakiri. Collegandoci solo per un attimo alla musica, un certo Bruce Springsteen , nel 1999 cantava in una delle sue canzoni più famose il seguente ritornello: “Because sad eyes never lie”, che, italianizzato sta a significare “Perché gli occhi tristi non mentono mai” e che il cantautore americano avesse colto nel segno non vi è dubbio e ancora di più non c’è dubbio sul fatto che gli occhi di  Francesco Totti, carichi di tristezza per una qualificazione che vedevano svanire, ieri sera non abbiano mentito.

Non finiremo mai di abituarci, a quella, a questa e alla prossima sconfitta della Roma e c’è da scommettere che così sarà anche per Totti, perché al di là di tutto ciò che la sua figura rappresenta per i colori giallorossi, quello che contraddistingue davvero il capitano sta nel fatto che esso sia come noi. Né più né meno, ma “semplicemente” un tifoso della Roma, che alla soglia dei 40 anni, in quegli occhi amareggiati quasi fanciulleschi, non ha ancora smesso di sognare.

Perché è vero, gli occhi tristi non mentono mai ma sono i sogni a renderci vivi e sul fatto che i romanisti continueranno a sognare, anche dopo l’ennesima giornata magra, non vi è alcun dubbio.

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