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#TottiLive - Totti: "Pastore il top player che ci serviva. Coric spero lascerà tutti a bocca aperta"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-07-2018 - Ore 18:10

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#TottiLive - Totti:

Francesco Totti, dirigente della Roma, è intervenuto in diretta su Periscope. I tifosi hanno interagito con l’ex capitano giallorosso, che ha risposto alle domande poste dagli utenti tramite l’hashtag #TottiLive

Chi ti ha impressionato di più dei nuovi?

"Ci sono delle strutture megagalattiche e tutto sta andando bene. La squadra si sta allenando molto bene i nuovi si stanno inserendo bene, speriamo lo facciano il prima possibile. Mi piace lo spirito di gruppo, come si allenano. Adattarsi non è mai facile, si cambia lingua, paese, tutto ma con l'aiuto dei veterani faranno bene. Hanno tutti grande prospettiva".

Quante volte hai visto un giocatore bravo a palleggiare come Coric?
"Non è facile in quel contesto, o con una palla da tennis, ma sono due cose ben diverse. Uno è circo, uno è calcio. Ne ho visti tanti fare dei numeri ma alla fine non si sono realizzati come avrebbero voluto. Tecnicamente è comunque un giocatore portato e spero ce lo faccia vedere, è giovane, forte, rimarranno a bocca aperta i tifosi".

Kluivert?
"Ho giocato contro il padre, di viso sono identici. Come giocatori sono diversi: il padre era un goleador, giocatore di area, il figlio è un velocista, ti punta spesso, cerca l'uno contro uno, ti può mettere sempre difficoltà. Piccolo, esile ma cattivo, utile alla causa"

Pastore?
"Lo conosciamo tutti, ha qualità e quantità. Serviva a questa squadra, soprattutto in questo momento, è un ragazzo eccezionale e disponibile con tutti. Non fa vedere agli altri di essere superiore alla media, è un top player e siamo contenti di averlo con noi. Si riprenderà, ha il giusto carattere".

Che hai pensato quando hai visto Roma-Parma all'ultima giornata?
"Quello è un ricordo indimenticabile e che spero possa ripetersi. Non so se sia destino, noi romanisti viviamo anche di questi sogni. Non ne realizziamo tanti ma con la testa viaggiamo su livelli mondiali. Dipende dalla squadra".

Ti dispiace non aver avuto Di Francesco come allenatore?
"Sì, tantissimo. Oltre a essere un mio grande amico, ad aver condiviso anche quel famoso Roma-Parma, abbiamo continuato a essere in contatto anche quando è andato via dalla Roma. Quando ho saputo che sarebbe stato lui l'allenatore mi è dispiaciuto non essere allenato da lui nel mio ultimo anno. Spero rimanga tanto qui".

Pensi che diventerai allenatore?
"Al momento non ci penso, non mi piace".

Roma-Ajax, trofeo città di Roma, come ti sentivi prima e dopo la partita?
"Prima mi sentivo come se fosse l'ultima partita con la Roma. Due giorni prima mi ero messo d'accordo con la Samp per andare in prestito. Bianchi non mi vedeva bene. Quella benedetta serata ha fatto sì che rimanessi per sempre alla Roma. Non so se sia stata una fortuna o una sfortuna, per me una fortuna. Per me è stata una serata particolare, credevo fosse la mia ultima partita. Se fossi andato via non so se sarei tornato per sempre alla Roma".

Cosa provi quando vedi un bambino con la tua maglia addosso?
"Fa un enorme piacere e vederla indossata da un bambino fa ancora più effetto perché significa che il genitore gli ha spiegato cos'è successo. Il bambino non può aver visto cosa ha fatto ma con l'insegnamento dei genitori crescerà nel migliore dei modi (ride ndr)".

Pensi che la Roma debba ritirare la numero dieci?
"Ho sempre detto di no ma poi deciderà la società. Ogni bambino sogna di indossarla, mi dispiacerebbe levare un sogno a un bambino ma so che non sarebbe facile indossarla a Roma. Se poi troveremo un altro Totti, un Messi, se la prenderà da solo o gliela porterò io all'aeroporto".

Il giocatore più simpatico con cui hai giocato?
"Cassano. Lo senti anche quando dormi, è piacevole starci insieme, ma non più di un giorno (ride ndr)".

Meglio la carbonara o la cacio e pepe?
"Quando ero calciatore nessuno dei due. Ultimamente sto rivalutando la calcio e pepe. I piatti romani in genere non mi piacciono".

Ti alleni tanto?
"Abbastanza, sempre dal lunedì al venerdì. Mi piace tenermi in forma, non vorrei pesare 200 kg".

Hamburger o bistecca?
"Hamburger ben cotto".

L'assist più bello?
"Di tacco per Cassano a Roma-Juve. Era il gol del 2-0, glielo data di tacco senza guardare".

 

Tuta o jeans?
"Jeans solitamente, qui in ritiro in tuta. Forse ora dovrei mettere una giacca, una camicia, ma perché dovrei cambiare?"

 

Senti spesso Federer?
"Prima degli Internazionali di Roma gli ho scritto per sapere se sarebbe venuto a giocare. Mi disse di no perché doveva prepararsi per un altro torneo più importante".

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: asroma.com

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