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TOTTI: "IO NO" alla violenza sulle donne. E VOI?

condividi su facebook condividi su twitter Di: Chiara Barberis 25-11-2013 - Ore 11:00

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TOTTI:

Per come la donna viene letteralmente “usata” dai mass media oggi, direi che le Pari Opportunità stiano combattendo contro un mostro talmente radicato nella nostra società moderna, da far risultare “normale” -che brutta parola- ciò che è assolutamente riprovevole e antidemocratico: intorno a noi viene proposto un modello di donna assolutamente plastificato, servizievole e falso.

Ma che pare vada benissimo alla stragrande maggioranza maschile.

Pare faccia comodo.. su tutti i fronti.

Mi è capitato di leggere sulla vetrina di un negozio “cercasi commessa massimo taglia 42”. Sono rimasta scioccata: ma allora tutte le campagne di sensibilizzazione contro anoressia, bulimia e via dicendo, sono state tutta un’enorme ipocrisia commerciale?

 

Parole al vento? Non ci voglio credere.

Se non corrispondi al prototipo sociale di “bambola-donna oggetto”, sei fuori?

 

Se ti opponi e mostri intelligenza e autonomia, sei in pericolo? Vieni discriminata ed esclusa? Devi vivere nel terrore?

 

Troppe donne in pericolo, oggi.

Troppe donne che per debolezza o insicurezza, accettano e tollerano maltrattamenti e vessazioni, da parte di uomini senza rispetto né della vita né della dignità umana.

Troppe donne che per la paura di minacce e ritorsioni sono obbligate a tacere: così passano sotto silenzio abusi, lividi e ricatti, intere esistenze vissute nel terrore, nel buio.

Bambini utilizzati come mezzo di vendetta.

Lacrime di coccodrillo, spesso. Perché si erano presentati “segnali” di squilibri psicologici di mariti, compagni, fidanzati.

Tragedie improvvise, meno spesso. Quando in un istante si sono consumati delitti mostruosi, commessi da “bravissimi ragazzi, che nessuno avrebbe mai detto capaci di simili atrocità”.

Vittime di sopraffazione fisica e psicologica, stalking, persecuzioni, reati che troppo spesso restano tàciti, nascosti, nel lavoro e con la violenza.

 

Ogni tre giorni una donna viene uccisa da un uomo, spesso a lei vicino.

Tra il 12 e il 15% della popolazione femminile europea ha subito abusi dopo i 16 anni.

Altro dato sconcertante è che, secondo le statistiche, il divario tra i destinatari delle campagne di sensibilizzazione è profondissimo:

il 61.4% è rivolto al pubblico generalista e ai gruppi di interesse; il 10.5% alle vittime; solo il 14% ai giovani, sui quali, invece, si potrebbedovrebbe intervenire più efficacemente.

Altra anomalia riguarda i codici di comportamento: 54.5% indirizzato agli ufficiali di polizia; solamente il 18.2% alle donne che subiscono violenza.

 

“Io no” alla violenza sulle donne è la campagna promossa dal Gio-Osservatorio Interuniversitario di Genere, Parità e Pari opportunità, che ha scelto come testimonial uomini del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura: hanno aderito il capitano della Roma Francesco Totti, l’attore Moni Ovadia, il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il giornalista Riccardo Iacona.

 

Tutti insieme stretti nella speranza e legati dalla convinzione che il mondo si può ancora cambiare.

Che nella lotta tra male e bene, non debba necessariamente vincere il male, sebbene ogni mattina le pagine dei giornali urlino il contrario.

Che le donne vittime di abusi e pregiudizi debbano sentirsi libere. E serene. E trovare il coraggio di parlare. Anche in un mondo come questo. Un mondo troppo sporco, in cui il marcio si sta radicando.

Che la consapevolezza che il ruolo della donna nella nostra comunità possa essere ricostruito e tutelato.

 

Voglio credere che curve e cervello meritino ancora rispetto.

Voglio credere che non sia tutto qui. Tutto così.

Banale, superficiale, piatto, scontato e squallido.

 

Voglio volere. Io voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho”, canta Ligabue.

 

Ma soprattutto “voglio volere” che questo non resti solo un sogno.

 

E voi?

 

 

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