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Ventura: "Rispetto a qualche decennio fa, non vi sono grandi opportunità per far emergere i giovani"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-09-2016 - Ore 14:28

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Ventura:

"Il calcio per me è prima di ogni cosa una passione e di conseguenza l'ho vissuto, lo vivo e lo vivrò con entusiasmo e al tempo stesso con la consapevolezza che nel momento in cui non mi divertirà più lo lascerò ad altri". Queste parole di Giampiero Ventura, Commissario Tecnico della Nazionale, che ha parlato ieri al Festivaletteratura di Mantova nell'ambito di un incontro promosso da ENI, partner del Festival e top sponsor delle 17 squadre nazionali della FIGC. Il Ct azzurro era sul palco allestito a Piazza Castello e ha parlato del suo amore viscerale per il calcio: "Appartengo a quella schiera di persone che amano il gesto atletico, quel gesto che scatena emozioni. Purtroppo oggi fa più notizia una frase o un comportamento tenuto dagli addetti ai lavori fuori dal terreno di gioco che un'azione in velocità, un dribbling, una rovesciata, un colpo di tacco e via dicendo". Ventura ha sottolineato il suo desiderio di puntare sui giovani: "Rispetto a qualche decennio fa non vi sono grandi opportunità per emergere. Mi ricordo ancora quando allenando il Bari nella gara d'esordio con il Milan a San Siro feci debuttare Bonucci e Ranocchia. Da Ct sto tentando di organizzare stage dedicati a giovani di 20-22 anni per consentire loro di crescere, senza il timore che sbagliando gettino al vento l'opportunità di vestire la maglia azzurra. Il mio intento è quindi quello di riuscire a costruire un gruppo di ragazzi che possano al momento opportuno dimostrare il loro talento". Questo è quanto riportato dal sito figc.it.

Fonte: figc.it

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