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Vizoco: "La preparazione è fondamentale. Perotti mi ha impressionato"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 09-07-2017 - Ore 16:10

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Vizoco:

Nicandro Vizoco, preparatore atletico della Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Roma TV: "Ci siamo trovati benissimo, viviamo dell'affetto che hanna i tifosi della Roma per mister Di Francesco".

Vi ha detto (Di Francesco ndr), cosa significa vivere la piazza di Roma?
"Ci ha reso consapevoli dell'impegno che ci aspetta con tutte le pressioni del caso. Ci ha reso participi di cosa ci aspetta nel bene e nel male". 

Come sei arrivato a conoscere il mister?
"Attraverso un incontro casuale. Lui aveva preso un anno sabatico, aveva terminato la sua carriera da team manager qui a Roma. La Val di Sangro gli ha chiesto di comporre uno staff, tra le persone che intervistò c'ero io e volle che lo seguissi anche a Lanciano". 

Com'è Eusebio come allenatore?
"Per me è il più forte di tutti. Non ho che da imparare dal punto di vista tecnico. C'è sempre grande coinvolgimento da parte dei giocatori in ogni suo allenamento". 

L'importanza della preparazione
"La preparazione è fondamentale. È un anello di una catena. La stagione è fatta però da tanti componenti che contribuiscono alla crescita fisica della squadra. Però è erroneo pensare che la preparazione sia sbagliata o perfetta". 

È cambiato nel tempo il modo di fare la preparazione?
"È cambiato il modello prestativo. Le velocità sostenute, le capacità dei calciatori grazie a percorsi personalizzati sono diversi. Poi ci sono le necessità e la volontà dei calciatori di intervenire subito con il suo lavoro. Gli allenamenti di Di Francesco sono sempre impegnativi. Noi dobbiamo monitorare la richiesta energetica che viene spesa e diventare complementari. Dobbiamo arrivare al 100% con la richiesta dell'allenatore". 

I calciatori hanno fatto i compiti a casa durante le vacanze?
"Qualcuno sì, altri meno, ma è normale. Perotti è quello che mi ha impressionato di più e, nonostante tutto, si è lamentato in termine di fatica sostenuta". 

Quanto ci vuole per essere al top?
"Dipende. Tutto è estremamente variabile. Ritengo serva tempo, così come all'allenatore serve il giusto per inculcare il suo metodo di gioco. L'importante è dare continuità nell'allanamento". 

Vi è servita l'Europa League per misurare gli impegni ravvicinati?
"Assolutamente sì, era sconosciuto il fatto di fare 3 partite in una settimana. È stata un'esperienza formativa".

Il fatto di andare in tournée in America cambia qualcosa nel tuo lavoro?
"Cambia abbastanza. Da preparatore sarebbe rimanere a Pinzolo. Da preparatore della Roma dico che va benissimo così; sarebbe un eufemismo dire questo. Noi andremo in america per giocare partite impegnative, cosa che con una programmazione diversa che ti consente di avere più giorni per lavorare non accade e si arriva alla partita con una condizione più calcolta. Adesso bisogna ottimizzare il lavoro e cercare di centrarlo al meglio". 

Fonte: Roma TV

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