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Vierchowod: "Roma? È una buona squadra ma non mi sembra che abbia un gruppo unitissimo"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 10-09-2016 - Ore 10:56

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Vierchowod:

Pietro Vierchowod, ex giocatore della Roma e della Sampdoria, ha parlato della sua vecchia squadra a Romanews Web Radio.

Queste le sue parole:

Lei è accostato ai migliori difensori della storia della Roma e qui è ricordato con gioia e nostalgia. Un aneddoto sulla Roma dello Scudetto…

“Era una squadra straordinaria. L’allenatore era un grande e sdrammatizzava ogni situazione. C’è bisogno di un personaggio simile in una grande squadra”.

Si percepiva una voglia di arrivare a qualcosa di grande…

“Oltre ad avere bravi giocatori, avevamo un gruppo unito e un allenatore che faceva andare d’accordo tutti. Se non hai il gruppo non vai da nessuna parte”. 

La Roma di adesso ha un gruppo forte?

“È una buona squadra ma non mi sembra che abbia un gruppo unitissimo. Non mi sembra che i rapporti siano uniti come ai miei tempi in cui la squadra aveva un obiettivo comune. Ora, finita la partita finisce tutto. Prima si pensava subito alla partita successiva dopo una sconfitta. Questo in molte squadre negli ultimi anni non succede”⁠⁠⁠⁠.

La Roma sta cambiando molto spesso i difensori. Quanto conta rimanere avere sempre gli stessi compagni di reparto?

“La difesa molto forte è il raggiungimento dell’intesa tra centrocampo e difesa. Se hai un centrocampo scarso vai sempre in difficoltà. Serve un centrocampo forte che fa molto filtro per non far affrontare da soli l’avversario. Nella Juventus i centrali di difesa non affrontano mai i giocatori nell’uno contro uno. Rinforzare la fase difensiva significa rinforzare l’intero reparto. La Roma che vince 2-0 a Cagliari non può pareggiare alla fine. Non si può fare un calcio spumeggiante sempre. A volte serve una squadra operaia. A Cagliari non puoi pareggiare dopo che vinci 2-0: la Juventus avrebbe vinto”. 

Difesa a 3 o a 4?

“A tre. Ma in fase difensiva giocheresti a 5”.

Domani per chi fa il tifo?

“È difficile. A Roma sono stato bene, ho vinto e sarei rimasto volentieri ma non è stato possibile. La Samp non è più la mia: domani spero che vinca chi deve vincere” .

La differenza tra la Roma scudettata e la Samp scudettata?

“La Samp aveva una conduzione familiare, la Roma era una squadra di grandi giocatori con Dino Viola che voleva vincere”.

Lei era abituato allo stadio pieno, ora invece l’Olimpico è spesso semivuoto…

“Lo stadio era sempre pieno perché vincevamo. Negli ultimi anni la Roma ha sempre buttato via l’occasione per vincere. Il problema di questa Roma è quello di riuscire a tenere sempre impegnati i giocatori sulla partita. È difficile. Ora ci sono tanti stranieri che sono diversi dagli italiani: con un gruppo di italiani gli stranieri si adeguano meglio. E adesso invece è molto più difficile”

Fonte: Romanews Web Radio

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