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VISTI DALLA CURVA- Frosinone-Roma 0-2

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-09-2015 - Ore 21:02

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VISTI DALLA CURVA- Frosinone-Roma 0-2

Il punto dove si intende arrivare forse ti è già chiaro da un pezzo. Resistere e andare avanti inseguendo un sogno, una passione, è l'unica cosa che puoi fare. Consigli, limitazioni, divieti, controlli, interdizioni, divisioni, video sorveglianze e ora è possibile aggiungere... multe. Si perché in uno stato che si definisce democratico, alcuni cittadini hanno visto recapitarsi a casa una multa per non aver rispettato il proprio posto a sedere. Ad un certo punto viene quasi da sorridere per la sfacciataggine di certe azioni volte per l'ennesima volta a scoraggiare quelli che guardano oltre la porta. Lì dietro, lì dove ancora è possibile emozionarsi e gioire, in quel lasso di tempo dove ci si può lasciare andare senza pensare ai problemi che tutti i giorni si affrontano con la stessa forza con la quale si insegue una vittoria.

Quel che più lascia sorpresi è sapere quanto tempo viene impiegato per partorire delle cervellotiche regole, decise per altro di chi forse un piede in una curva non lo ha mai messo. Quindi come spiegargli l'emozione di un gol, la gioia per una vittoria, la delusione di una sconfitta e i sacrifici di chi mette anima e corpo dietro la sua bandiera perché in quei colori c'è rappresentato molto di più di uno stemma di una squadra di calcio. Anime e corpi che settimana dopo settimana, in casa o in trasferta, si incontrano per formare un unica voce, un unico cuore che batte al ritmo di cori e di sensazioni. Come si può pensare nel 2015 di utilizzare mezzi da medioevo per manipolare l'idea collettiva. Come si può pensare di dire e fare qualsiasi cosa pensando di trovare dall'altra parte solo automi che accettano e applaudono. Anime e corpi pensavi. Si, perché forse un giorno ti toglieranno il piacere di seguire la tua squadra, forse un giorno ti impediranno di seguirla, forse un giorno ti costringeranno a non seguirla, forse un giorno avranno il teatro che si aspettano fatto di persone che pagano 450 euro un abbonamento, forse un giorno penseranno di aver vinto loro, forse un giorno riusciranno a non vederti più. Ma in ogni corpo che non avrà più il piacere di seguire la sua squadra, per corpo a cui verrà impedito, per ogni corpo che verrà costretto a stare lontano dai suoi colori, per ogni corpo a cui verrà impedito, ecco, lontano da quel loro squallido teatro delle marionette troveranno un'anima che avrà ancora il coraggio di provare quel brivido che chi starà occupando il suo posto non potrà mai provare. Perché il segreto di tutto questo è l'unione che si crea inseguendo quel sogno, quei colori.

Dietro a quella bandiera hai trovato tante di quelle persone diventate poi parte della tua vita. Perché a prescindere dal nemico che vogliono trovare da dare in pasto all'opinione pubblica per distogliere forse l'attenzione, fra quei seggiolini ci sono dei valori, che chi non li ha mai calpestati non può capirne la forza. Ma veramente pensano che le persone condividano la strada da loro intrapresa? Veramente credono che qualcuno possa condividere quelle multe vedendo in che condizioni sono ridotti gli stadi nei quali entri ogni anno? Forse non lo sanno, ma i tempi in cui quel che diceva la tv era solo verità sono passati da un pezzo. Perché basta vedere dove i tuoi colori stanno per scendere in campo oggi. Campo di semi professionisti con prezzi da partita di coppa. Oltretutto si pretendono soldi senza offrire nessun servizio. Si perché poi ci sono anche i prezzi, il fine ultimo della questione, i maledetti soldi. Tu non sei mosso da quelli che anzi, se ti metti a pensare è meglio non contare le spese.

La tua passione non ha prezzo come non hanno prezzo i sentimenti che adesso, mentre le 18 si avvicinano, cominci a provare. Poi le squadre in campo e la tua maglia a brillare come sempre, stasera sotto il cielo di Frosinone. L'arbitro fischia e si può partire. Non importa mai chi sia l'avversario. La tensione è sempre alta e quando la palla passa dalle tue parti trattieni il respiro in attesa di sbrogliare la situazione. I gialloblù ti pressano e non trovi lo spazio giusto. Ad un tratto entri in area e aspetti la botta secca. Il tiro è alto e rimane solo una imprecazione. Mentre i minuti passano cerchi di prendere il sopravvento. Rimedi una rimessa laterale. La battuta è lunga nell'area ciociara. Il pallone sfila fra il mucchio fino a trovare la deviazione giusta. 1-0. Puoi esultare, ora sei in vantaggio. Porti a termine la prima frazione e sei subito pronto per la ripresa. Ricomincia e soffri perché non riesci ad uscire dalla tua metà campo. Scorre il tempo e sembra lento. Un sussulto quando un ciociaro cade nella tua area. È simulazione e tiri un sospiro di sollievo. Poi improvvisamente sei dall'altra parte e il tiro esce fuori di poco così come quello seguente un paio di minuti dopo. Si continua e devi chiuderla. Aggiri l'area ciociara e tiri ancora. L'incrocio dei pali ti toglie l'urlo dalla bocca trasformandolo in una imprecazione. Arrivi così ai minuti di recupero. Sembrano non finire mai e parti in contropiede. Due contro due. Il dribbling. Il tiro. Il gol. 2-0. Frosinone è conquistata. Ora l'Europa ti attende come i problemi che andrai ad incontrare. Ma sei pronto. Roma è pronta.

 

Fonte: Alessandro Capone

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