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Visti dalla curva: Roma-Gyirmot Gyor 1-2

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 11-07-2015 - Ore 19:22

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Visti dalla curva: Roma-Gyirmot Gyor 1-2

Finalmente è ora di ricominciare. La squadra della tua città scenderà in campo oggi per dare inizio ad una nuova stagione fatta di sogni ed emozioni, di chilometri e risate, di cori e bandiere, di brindisi e brividi. Quei sogni che in questo periodo nessuno può precluderti perché tutto è possibile ed emozioni che una dopo l'altra sarai pronto a vivere. I chilometri che correranno sotto i piedi di chi ancora crede che ne valga la pena anche per le risate che ci sono dietro quei cori e sotto quelle bandiere insieme ai brindisi che precedono i brividi che solo la tua passione sa darti. Ricominciare, in questo caso, significa anche continuare. Continuare a credere in quei colori che uniscono e che tanta gente orgogliosa di portare in alto il nome della città. Il futuro di certo non puoi conoscerlo. Non sai al traguardo in quale posizione ti troverai, ma in fondo non è per il traguardo che tutto ha un senso. È il percorso che conta. Conta come e con chi lo si affronta. Conta stare vicino alla squadra della tua città e portarne in colori con orgoglio. Non ci sono classifiche per chi ha il privilegio e il vanto di vivere tutto questo. Non ci sono classifiche per chi non è il risultato sul campo a cambiare le cose. Quando tornerai al tuo posto, quello di sempre, forse troverai qualcosa di cambiato intorno a te. Ancora senti parlare di barriere, filtraggio, canali e divisioni. Nessuno sembra ricordare che tutto questo va ancora avanti grazie solo alla passione che ognuno mette dentro e che senza di quella non ci sarebbe alcun senso. Se qualcuno ancora pensa che il modo per risolvere è dividere, sembra chiaro che la strada di chi insegue un brivido sarà complicata certo, ma sembra altrettanto chiaro che se questo qualcuno crede di poter dividere un'idea allora forse la strada è ancora lunga visto l'impossibilità di riuscirci. Tessere, foto, biglietti, denaro, tornelli, prefiltraggi, controlli e poi ancora divieti, limitazioni, consigli, chiusure, giorni impossibili. Questo è quello che chi segue la propria squadra si trova davanti, ma a tutto questo sicuramente preferisce emozioni, brividi, brindisi, cori, bandiere, fumogeni, torce e ancora viaggi, notti insonni, attese, esultanze e imprecazioni, sorrisi, soddisfazione, abbracci. Avrai modo di affrontare tutto questo, avrai modo di trovare il tuo posto in tutto questo e avrai modo di vivere i tuoi maledetti novanta minuti più recupero come meglio crederai. A cominciare da oggi. Non importa chi ci sia davanti, sai solo che ogni avversario va affrontato e battuto e che la posta in palio non dipende dal trofeo, ma dalla voglia di vincere che ognuno ci mette. E quindi il Gyirmot Gyor è solo il primo di questa lunga stagione che ti attende. La squadra in campo e l'arbitro che fischia. Tutto può ripartire da dove lo avevi lasciato. Le sensazioni sempre le stesse e il fatto di chiudere il primo tempo in svantaggio e che la prima rete a scuotersi della stagione sia stata la tua, ti riporta alla mente gli ultimi mesi certo non esaltanti. Ma c'è tutto il tempo per prepararsi al secondo tempo e al futuro. Un contropiede ti porta sotto di due ma un colpo di testa, finalmente, ti fa accorciare le distanze e rimanere attaccato alla partita. I minuti scorrono ma gli ungheresi tengono e finisce 1-2. Rimane un po di delusione ma comunque la convinzione che la strada è lunga e le battaglie tante e tu sarai pronto ad affrontarle e a ricominciare, anche se in fondo non si è mai smesso.

 

 

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