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Viviani: "Tornare in A sarebbe un sogno, ancora meglio alla Roma"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 26-05-2015 - Ore 19:30

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Viviani:

Il centrocampista del Latina, di proprietà della Roma, Federico Viviani ha parlato a TeleRadioStereo. Queste le sue parole: "Il derby? La vittoria della Roma è stata una grande gioia, ci voleva dopo mesi complicati. Il tuo amico Florenzi l'hai sentito? Ci sentiamo ancora anche se non ci vediamo da un po': abbiamo legato molto, siamo molto amici ed è sempre bello quando ci sentiamo.  Giocare il derby a Roma è un'emozione unica, in quella maniera ancora di più: nel primo tempo è stato tra i migliori in campo. Sei pronto per la Serie A? Ho avuto la fortuna di venire qui a Latina, l'ambiente ideale e perfetto. Dovevo fare un piccolo salto di qualità che credo di essere riuscito a trovare quest'anno. Ti è pesata l'etichetta di promessa, esordendo così presto? E' stato difficile a 19 anni giocare nella Roma con grandissimi campionati e poi ritrovarti in Serie B l'anno dopo, con tutto il rispetto per un campionato molto competitivo. Sono stato catapultato a Latina, un ambiente diverso dove ti giochi di tutto. Forse ho peccato un po' di presunzione, potevo fare meglio sin da subito. Dovevo abituarmi di più ad un ambiente nuovo per diventare un professionista vero. Tornare alla Roma? Certamente il sogno è di giocare in Serie A, ancora di più sarebbe alla Roma. Ma nel calcio non si sa mai, io devo lavorare per raggiungere i miei obiettivi, uno di questi è impormi nella massima serie. Offerte? Al mio agente ho detto di non dirmi niente fino alla salvezza del Latina, quindi al momento non so niente. Lo vedremo nelle prossime settimane. Dove devo migliorare? Devo mantenere lo stesso ritmo per tutta la partita, senza avere degli attimi di pausa, poi posso migliorare anche nelle qualità tecniche. Luis Enrique? Mi aspettavo che facesse bene, ha un grande carisma portando sempre avanti le proprie scelte. Nonostante la stagione a Roma non sia andata bene, lui ha sempre avuto in pugno la gestione. A me ha insegnato tanto, così come De La Pena finchè è stato a Roma".

 

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