Calcio Internazionale

Per Mourinho primo giorno da disoccupato di lusso

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 18-12-2015 - Ore 17:39

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Per Mourinho primo giorno da disoccupato di lusso

La nazionale può attendere, nel futuro prossimo di Josè Mourinho c'è il calcio del fine settimana, una squadra di club, meglio ancora se in Premier League. Per il momento l'ormai ex tecnico del Chelsea si è chiuso in un riservato silenzio, ha preferito non commentare l'esonero che gli è stato comunicato giovedì pomeriggio nel corso di un incontro lampo subito dopo il pranzo di Natale. Dieci minuti - presenti Roman Abramovich, il presidente Bruce Buck e il direttore generale Eugene Tenenbaum - per dirgli che il suo tempo era scaduto. Mou ha raccolto i suoi effetti personali, compreso un cartonato che lo raffigura a dimensioni originali, prima di lasciare il centro sportivo di Cobham, coprendosi il volto con il cappuccio di una felpa. Deluso ma non sorpreso dalla decisione del club: erano settimane che il suo agente Jorge Mendes trattava con i legali dei Blues la buonuscita. Trovato l'accordo, sulla base di circa 14 milioni di euro, il divorzio è stato ratificato. E adesso? Mou si è congedato, forse per sempre, dal Chelsea, ma non dalla Premier League. Non ha mai nascosto la sua preferenza per l'Inghilterra dove ha comprato casa (Londra) e la sua famiglia si è perfettamente integrata. Ma, esclusa l'ipotesi che resti fermo oltre il prossimo giugno, le possibilità, almeno al vertice, appaiono limitate. Con il Manchester City molto vicino a Pep Guardiola, e l'Arsenal fermo su Arsene Wenger, l'unico top-team (potenzialmente) alla portata del 52/enne portoghese è il Manchester United. Già nel 2013, all'indomani del ritiro di Sir Alex Ferguson, il suo nome era stato accostato ai Red Devils che però alla fine - su suggerimento dello stesso Ferguson - avevano optato per David Moyes. A fine stagione lo United rischia di trovarsi nuovamente nella stessa situazione, in cerca di un manager. Non solo il pubblico dell'Old Trafford ma ora anche la dirigenze comincia ad essere stufa di Louis van Gaal, incapace di dare un gioco decente alla squadra dopo una stagione e mezza, e nonostante i massicci investimenti. Il Teatro dei Sogni pretende vittorie e spettacolo: il pragmatismo di Mou garantisce le prime a scapito del secondo. Ma certo solo il suo carisma potrebbe rivitalizzare una piazza che rischia per il terzo anno consecutivo di chiudere senza titoli. Altre soluzioni, almeno in Premier, non sembrano essercene. Così come appaiono del tutto infondate le voci su un suo possibile ritorno a Madrid, e non solo per la pronta smentita di Florentino Perez. Rimpianto da parte del pubblico del Bernabeu, come è appena successo al Chelsea, Mou aveva chiuso col Real in rotta frontale con gran parte dello spogliatoio (a partire da Cristiano Ronaldo). Improbabile immaginare una rappacificazione, anche perchè oggi il portoghese ha smarrito (almeno in parte) quella aura da invincibile. Le offerte, comunque, non gli mancheranno. E dopo il prossimo Europeo diverse nazionali (a cominciare dal Portogallo) potrebbero rinnovare la propria guida tecnica. Mou ha sempre detto di voler chiudere la carriera su una panchina internazionale. Ma non ora, quel finale è ancora lontano.

Fonte: ANSA

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