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Calciomercato: i voti alle 20 squadre di serie A

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 01-08-2014 - Ore 16:03

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Calciomercato: i voti alle 20 squadre di serie A

A poche settimane dall'inizio del campionato e dalla chiusura della campagna acquisti, diamo i voti parziali alle 20 squadre di serie A in base a come si sono finora mosse sul mercato. Stavolta tocca ad un blocco di cinque squadre, molte delle quali destinate a recitare un ruolo importante nella prossima stagione: Juventus, Fiorentina, Inter e Lazio tra queste, oltre il blasonato ma decaduto Genoa

FIORENTINA 6 – In bilico tra continuità e rivoluzione, il mercato della Fiorentina è legato a filo doppio al destino di Cuadrado, pezzo pregiato della rosa di Montella cercato dalle grandi d’Europa. Una sua eventuale cessione, in grado di portare nelle casse Viola una somma tra i 30 e i 40 milioni di euro, permetterebbe al Ds Pradè di avere il portafoglio sufficientemente pesante da operare in modo incisivo e fragoroso sul mercato (partendo comunque dal presupposto che il colombiano non sarà facile da sostituire). In caso invece di permanenza del giocatore, l’ex Ds della Roma avrà un po’ le mani legate, causa esigenze di bilancio, ma se la sfortuna dovesse concedere una tregua a Giuseppe Rossi e Mario Gomez risparmiandogli i mille problemi avuti nella scorsa stagione, la Fiorentina potrebbe comunque togliersi parecchie soddisfazioni. Sarà importante anche trattenere Savic, miglior difensore viola della scorsa stagione, non a caso al centro di molti interessi di mercato. Nel frattempo, il pacchetto arretrato è stato rimpolpato dall’arrivo dell'argentino Basanta: tanta esperienza e operazione a costi ragionevoli, in puro stile Pradè.

GENOA 6 – Come ogni anno, partono giocatori importanti e ne arrivano altri – sulla carta – di pari valore, questa volta però senza lasciarsi andare all’isterica iperattività che ha caratterizzato (anzi, funestato) il mercato in alcune recenti sessioni. Il compito più arduo sarà sostituire Gilardino (36 presenze e 15 reti nell’ultima stagione: Gasperini si è presa una bella responsabilità nel lasciarlo partire), ma Matri sembra il profilo giusto per non far rimpiangere troppo l’attaccante biellese. Pacchetto offensivo completato dall’arrivo di Diego Perotti, italo-argentino che sembrava destinato a un brillante futuro e che invece si è un po’ perso nel corso della carriera a Siviglia; dovesse esplodere, i rossoblù avrebbero davvero un attacco di tutto rispetto. Altro arrivo importante, quello di Rosi, reduce dalla positiva esperienza di Parma (un po’ meno positiva quella a Sassuolo, durata soltanto cinque mesi).

INTER 6 – Sono lontani i tempi delle faraoniche spese (e degli altrettanto faraonici passivi di bilancio) firmati Massimo Moratti. I nerazzurri dal glorioso, recente passato devono fare i conti con un’importante ristrutturazione societaria, ma i colpi di mercato finora sono stati portati nella giusta direzione. Le future fortune della squadra di Mazzarri sono principalmente affidate all’esperienza e alla voglia di rimettersi in gioco di Vidic: operazione per certi versi simile a quella della Lazio con Klose e della Roma con Maicon, e se il serbo dovesse ripercorrere le orme degli illustri colleghi succitati, potrà dare un grosso aiuto alla traballante difesa nerazzurra. Convince poco l’operazione Dodò, non tanto per la bontà del calciatore, quanto per i termini economici del trasferimento (diavolo di un Sabatini…), mentre i tanto sponsorizzati arrivi di M’Vila e Medel possono tornare utili, ma nel complesso resta una rivoluzione al ribasso se si deve sostituire in blocco gente come Samuel, Zanetti, Cambiasso e Milito. In dirittura d’arrivo l’operazione Osvaldo, e non è detto che sia una bella notizia, visti i danni fatti negli spogliatoi di mezza Europa. Corretto però accontentare le richieste di Mazzarri: l’italo-argentino è un suo vecchio pallino.

JUVENTUS 6 – I bianconeri hanno fatto una figura barbina con Iturbe e l’avvicendamento Conte-Allegri, oltre a non essere un buon segnale, complicherà non poco i piani per la ricerca del poker scudettato. Valutando il mercato in sé, i bianconeri si stanno comunque muovendo con un certo raziocinio, in attesa di vedere dipanata la vicenda legata alla possibile cessione di Vidal (o di Pogba), che naturalmente mischierebbe del tutto le carte nel giudizio di questo mercato. Nel frattempo,  Marotta si libera di due ingaggi impegnativi, come quelli di Quagliarella e Vucinic (quasi 10 i milioni incassati dalle due operazioni: non pochi, soprattutto valutando le loro rispettive carte d’identità). Morata, aldilà della divertita ironia dei media spagnoli per i peana intonati dalla comunicazione bianconera (ufficiale e non), rappresenta sicuramente un buon rincalzo, anche se i termini dell’operazione economica (con possibilità di contro-riscatto a favore del Real Madrid) pongono la Juve in una posizione tristemente subalterna. Buona l’operazione Pereyra, acquisto per il presente e per il futuro, mentre per  Evra vale quanto detto sopra a proposito di Vidic: se la cosa funziona, i bianconeri potrebbero ricavarne un enorme giovamento a livello di qualità e, soprattutto, di mentalità. Al momento però il voto non può andare oltre la semplice sufficienza: per fare il salto di qualità in Europa serve ben altro.

LAZIO 6,5 - Potrebbe sorprendere un voto positivo dopo la figura fatta dalla dirigenza con Astori, cercato per due mesi e poi soffiato da Sabatini sotto al naso degli increduli Tare e Lotito, ma al di là delle lungaggini, degli estenuanti tira e molla e dei discutibili comunicati della dirigenza laziale, la squadra per la prossima stagione è stata quasi del tutto completata. Di positivo ci sono anche le mancate cessioni: riscattato Candreva dall’Udinese e trattenuti i vari Marchetti, Lulic e Radu (anche se non mancano i mal di pancia, come mostrato da qualche nervosismo di troppo nel ritiro di Auronzo e dalle richieste di adeguamento contrattuale di Candreva), mentre sul fronte degli acquisti, il fiore all’occhiello è l’arrivo di De Vrij, tra i migliori del Mondiale brasiliano e in grado di portare una ventata di entusiasmo nella depressa piazza laziale. Si lavora sull’acquisto di un altro centrale per colmare il vuoto lasciato dagli svincolati Dias e Biava e scongiurare il rischio di ritrovarsi titolari uno tra Cana e Novaretti, reduci da una funesta stagione: Vlaar sembrerebbe la soluzione ideale, se non altro per le affinità elettive con il connazionale De Vrij, mentre Paletta forse non formerebbe una coppia di centrali ben amalgamata. Basta e Parolo, nel pieno della loro maturità, sono certamente giocatori affidabili, mentre appare un po’ risicato il pacchetto offensivo, nonostante l’arrivo di Djordevic

Massimiliano Rossi - Insideroma

(Continua)

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