Calciomercato

Calciomercato: i voti alle 20 squadre di serie A

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 04-08-2014 - Ore 18:15

|
Calciomercato: i voti alle 20 squadre di serie A

(Massimiliano Rossi) - A poche settimane dall'inizio del campionato e dalla chiusura della campagna acquisti, diamo i voti parziali alle 20 squadre di serie A in base a come si sono finora mosse sul mercato.

ATALANTA 6,5 – In attesa di sciogliere il nodo Bonaventura, la Dea sceglie la via della continuità per non scombussolare troppo un impianto di gioco collaudatissimo che finora ha garantito delle agevoli salvezze sotto l’attenta guida di mister Colantuono. In difesa tornerà utile l’esperienza di Biava, tra i migliori della Lazio anche nell’ultima stagione (non che sia stato complicatissimo fare meglio di Cana e Novaretti…), mentre in attacco interessante la soluzione Boakye, reduce dall’avventura spagnola con l’Elche: potrebbe essere per lui l’anno di un’esplosione che tarda ad arrivare.

CAGLIARI 5,5 – La ventata di entusiasmo e di freschezza portata dalla nuova proprietà e dall’arrivo di Zeman in panchina deve fare i conti con un mercato improntato sull’acquisto di alcuni giovani interessanti, ma che rappresentano un rischio per una squadra destinata, come ogni anno, a lottare per la salvezza. Tra questi, merita una menzione speciale il Nazionale Under 21 Crisetig, centrocampista di scuola Inter. Tuttavia, le sostituzioni di una colonna portante della difesa come Astori, nonché di Nenè e dello stesso Pinilla (destinato alla partenza, salvo sorprese) non saranno affatto semplici. I ‘fedelissimi’ zemaniani Balzano, Capuano e Sau saranno utili al gruppo nell’assimilazione degli schemi del boemo. Convince poco la riesumazione di Almunia, da molti considerato ormai un ex portiere.

CESENA 6 – Difficile giudicare una squadra completamente rivoluzionata rispetto alla stagione della cavalcata vincente in A; sicuramente l’esperienza e la sagacia del profeta in patria Rino Foschi rappresentano una garanzia. Il colpo di mercato è certamente l’arrivo in porta di un portiere dal roseo futuro come Leali; la voglia di riscatto e l’abitudine di Marilungo a lottare in A per strappare la salvezza possono essere un’arma preziosa.

CHIEVO 6 – Una delle poche provinciali che spesso predilige giocatori di esperienza a giovani da lanciare, una tattica in controtendenza finora premiata dai risultati e che sostanzialmente non è stata abbandonata neanche in questa sessione di mercato. Le partenze di Dramè e soprattutto di Thereau non saranno facili da digerire, ma sostituti come Maxi Lopez e Meggiorini sono certamente nelle condizioni di non sfigurare in una squadra chiamata a compiere l’ennesimo miracolo chiamato salvezza. Bardi in porta è già una garanzia, oltre che un ottimo prospetto, mentre Birsa ritorna alla base dopo la poco fortunata esperienza milanista. Tornerà utile anche l’innesto di Izcoanche lui in cerca di riscatto.  

EMPOLI 5 – In attesa che il mercato decolli, appare evidente che la rosa messa a disposizione di mister Sarri sia una delle più deboli dell’intero campionato. L’aver affidato le chiavi dell’attacco alla vetusta coppia Tavano-Maccarone è il sintomo più evidente che si lavora con quello che le non certo copiose casse toscane permettono. Il filo diretto con i vicini di casa della Fiorentina potrebbe permettere l’arrivo di alcuni giovani promettenti, ma il lavoro da fare è ancora parecchio. 

FIORENTINA 6 – In bilico tra continuità e rivoluzione, il mercato della Fiorentina è legato a filo doppio al destino di Cuadradopezzo pregiato della rosa di Montella cercato dalle grandi d’Europa. Una sua eventuale cessione, in grado di portare nelle casse Viola una somma tra i 30 e i 40 milioni di euro, permetterebbe al Ds Pradè di avere il portafoglio sufficientemente pesante da operare in modo incisivo e fragoroso sul mercato (partendo comunque dal presupposto che il colombiano non sarà facile da sostituire). In caso invece di permanenza del giocatore, l’ex Ds della Roma avrà un po’ le mani legate, causa esigenze di bilancio, ma se la sfortuna dovesse concedere una tregua a Giuseppe Rossi e Mario Gomez risparmiandogli i mille problemi avuti nella scorsa stagione, la Fiorentina potrebbe comunque togliersi parecchie soddisfazioni. Sarà importante anche trattenere Savic, miglior difensore viola della scorsa stagione, non a caso al centro di molti interessi di mercato. Nel frattempo, il pacchetto arretrato è stato rimpolpato dall’arrivo dell'argentino Basanta: tanta esperienza e operazione a costi ragionevoli, in puro stile Pradè.

GENOA 6 – Come ogni anno, partono giocatori importanti e ne arrivano altri – sulla carta – di pari valore, questa volta però senza lasciarsi andare all’isterica iperattività che ha caratterizzato (anzi, funestato) il mercato in alcune recenti sessioni. Il compito più arduo sarà sostituire Gilardino (36 presenze e 15 reti nell’ultima stagione: Gasperini si è presa una bella responsabilità nel lasciarlo partire), ma Matri sembra il profilo giusto per non far rimpiangere troppo l’attaccante biellese. Pacchetto offensivo completato dall’arrivo di Diego Perotti, italo-argentino che sembrava destinato a un brillante futuro e che invece si è un po’ perso nel corso della carriera a Siviglia; dovesse esplodere, i rossoblù avrebbero davvero un attacco di tutto rispetto. Altro arrivo importante, quello di Rosi, reduce dalla positiva esperienza di Parma (un po’ meno positiva quella a Sassuolo, durata soltanto cinque mesi).

INTER 6 – Sono lontani i tempi delle faraoniche spese (e degli altrettanto faraonici passivi di bilancio) firmati Massimo Moratti. I nerazzurri dal glorioso, recente passato devono fare i conti con un’importante ristrutturazione societaria, ma i colpi di mercato finora sono stati portati nella giusta direzione. Le future fortune della squadra di Mazzarri sono principalmente affidate all’esperienza e alla voglia di rimettersi in gioco di Vidic: operazione per certi versi simile a quella della Lazio con Klose e della Roma con Maicon, e se il serbo dovesse ripercorrere le orme degli illustri colleghi succitati, potrà dare un grosso aiuto alla traballante difesa nerazzurra. Convince poco l’operazione Dodò, non tanto per la bontà del calciatore, quanto per i termini economici del trasferimento (diavolo di un Sabatini…), mentre i tanto sponsorizzati arrivi di M’Vila e Medel possono tornare utili, ma nel complesso resta una rivoluzione al ribasso se si deve sostituire in blocco gente come Samuel, Zanetti, Cambiasso e Milito. In dirittura d’arrivo l’operazione Osvaldo, e non è detto che sia una bella notizia, visti i danni fatti negli spogliatoi di mezza Europa. Corretto però accontentare le richieste di Mazzarri: l’italo-argentino è un suo vecchio pallino.

JUVENTUS 6 – I bianconeri hanno fatto una figura barbina con Iturbe e l’avvicendamento Conte-Allegri, oltre a non essere un buon segnale, complicherà non poco i piani per la ricerca del poker scudettato. Valutando il mercato in sé, i bianconeri si stanno comunque muovendo con un certo raziocinio, in attesa di vedere dipanata la vicenda legata alla possibile cessione di Vidal (o di Pogba), che naturalmente mischierebbe del tutto le carte nel giudizio di questo mercato. Nel frattempo,  Marotta si libera di due ingaggi impegnativi, come quelli di Quagliarella e Vucinic (quasi 10 i milioni incassati dalle due operazioni: non pochi, soprattutto valutando le loro rispettive carte d’identità). Morata, aldilà della divertita ironia dei media spagnoli per i peana intonati dalla comunicazione bianconera (ufficiale e non), rappresenta sicuramente un buon rincalzo, anche se i termini dell’operazione economica (con possibilità di contro-riscatto a favore del Real Madrid) pongono la Juve in una posizione tristemente subalterna. Buona l’operazione Pereyra, acquisto per il presente e per il futuro, mentre per  Evra vale quanto detto sopra a proposito di Vidic: se la cosa funziona, i bianconeri potrebbero ricavarne un enorme giovamento a livello di qualità e, soprattutto, di mentalità. Al momento però il voto non può andare oltre la semplice sufficienza: per fare il salto di qualità in Europa serve ben altro.

LAZIO 6,5 - Potrebbe sorprendere un voto positivo dopo la figura fatta dalla dirigenza con Astori, cercato per due mesi e poi soffiato da Sabatini sotto al naso degli increduli Tare e Lotito, ma al di là delle lungaggini, degli estenuanti tira e molla e dei discutibili comunicati della dirigenza laziale, la squadra per la prossima stagione è stata quasi del tutto completata. Di positivo ci sono anche le mancate cessioni: riscattato Candreva dall’Udinese e trattenuti i vari Marchetti, Lulic e Radu (anche se non mancano i mal di pancia, come mostrato da qualche nervosismo di troppo nel ritiro di Auronzo e dalle richieste di adeguamento contrattuale di Candreva), mentre sul fronte degli acquisti, il fiore all’occhiello è l’arrivo di De Vrij, tra i migliori del Mondiale brasiliano e in grado di portare una ventata di entusiasmo nella depressa piazza laziale. Si lavora sull’acquisto di un altro centrale per colmare il vuoto lasciato dagli svincolati Dias e Biava e scongiurare il rischio di ritrovarsi titolari uno tra Cana e Novaretti, reduci da una funesta stagione: Vlaar sembrerebbe la soluzione ideale, se non altro per le affinità elettive con il connazionale De Vrij, mentre Paletta forse non formerebbe una coppia di centrali ben amalgamata. Basta e Parolo, nel pieno della loro maturità, sono certamente giocatori affidabili, mentre appare un po’ risicato il pacchetto offensivo, nonostante l’arrivo di Djordevic

MILAN 4,5 – Commentare l’attuale mercato dei rossoneri è come andare al fast food dopo essere stati cresciuti a champagne e caviale Beluga. Finora, il piatto pregiato della campagna acquisti di Galliani è stato il rimediare gli avanzi dalla sontuosa cucina del ristorante di lusso Paris St Germain: Alex avrà l’ingrato compito di sistemare la difesa dopo le sciagurate esibizioni dello scorso anno e farà coppia con Rami (definitivamente strappato al Valencia dopo una faticosa trattativa), mentre l’eterna promessa Menez è chiamata a decidere finalmente che cosa vuole fare da grande, dopo aver annichilito negli ultimi anni l’indubitabile talento tecnico con la sua impassibile svogliatezza. Le possibili fortune del Milan passeranno forse più per il recupero di alcuni elementi già presenti in rosa (De Sciglio, El Shaarawy e Balotelli su tutti) che per i nuovi innesti, ma vedere alcuni nomi nella lista dei possibili titolari della prossima stagione in un club che ha vinto sette Champions League non può che suscitare una tenera, amara nostalgia tra i tifosi rossoneri. Galliani, impegnato nelle solite manovre per mantenere il potere del calcio nelle mani di chi ne ha provocato il declino, dovrà dimostrare di essere un bravo dirigente di club anche in tempi di vacche magre. L’anno scorso, non ci è riuscito affatto.    

NAPOLI 5 – Se il teatralissimo Presidente De Laurentis facesse seguire i fatti ad ogni suo pomposo proclama, probabilmente il Napoli avrebbe già vinto almeno uno Scudetto. Anche questa campagna acquisti, al momento, è tipica di chi si trova sempre sul punto di spiccare il volo, senza però alla fine riuscire nel definitivo salto di qualità. L’operazione più fragorosa per ora è la cessione di Behrami all’Amburgo (inevitabile, ma certo non indolore nell’economia della squadra); per il resto, soltanto alcuni acquisti di secondo/terzo piano, il più significativo dei quali (si fa per dire) è quello di Michu, attaccante spagnolo reduce da una stagione in chiaroscuro con lo Swansea. Il sogno Mascherano è ormai sfumato, mentre si lavora ancora alacremente per Fellaini, calciatore da molti ritenuto sopravvalutato ma che porterebbe certamente una ventata di entusiasmo nella calorosa ma un po’ perplessa tifoseria napoletana. Da sciogliere anche la grana Reina, il cui addio è ormai certo. Trovare qualcuno più affidabile di lui potrebbe comunque non essere un’impresa titanica.

PALERMO 6 – Dopo un anno di purgatorio, la neopromossa squadra di Zamparini sta operando in prevalenza sul mercato delle giovani promesse, buone per il futuro ma incognite in un presente che reclama maggiori certezze. Dalla B, si è andati a pescare il terzino sinistro di origine marocchine Lazar, mentre decisamente interessante è l’ innesto del centrocampista bulgaro Chochev (promettente ventunenne prelevato dal Cska Sofia), così come preziosa la conferma di Belotti, prima punta dell’under 21. Gli unici due arrivi d’esperienza sono a centrocampo (il settore più rafforzato finora), e portano il nome di Della Rocca (tornato alla base dopo la poco fortunata esperienza col Bologna) e di Rigoni via Chievo, l’unico dei nuovi acquisti sicuramente destinato  ad una maglia da titolare.   

PARMA 5 – Le difficoltà economiche del club unite al disimpegno del presidente Ghirardi dopo l’esclusione dall’Europa League conquistata sul campo non facilitano il lavoro dell’esperto DG Leonardi. Dolorosa, ma necessaria la cessione di Parolo, con il quale i ducali hanno incassato poco più di 5 milioni di euro, mentre per Paletta si attendono offerte interessanti. Mercato in entrata quasi completamente bloccato, fatta eccezione per il ritorno di Belfodil (riscattato dall’Inter dopo la non certo brillante parentesi  nerazzurra) e alcune operazioni in tono minore. Decisamente poco, ma questo passa il convento.   

ROMA 8,5 – “Vogliamo una Roma arrogante”, diceva Sabatini tre anni fa durante la conferenza stampa della sua presentazione. Per il momento, ad essere arroganti sono lui e il DG Baldissoni, capaci di muoversi negli intricati meandri del calciomercato con la voracità e la rapidità di esecuzione propria degli squali più feroci. La tentacolare iperattività del primo e la concreta serietà del secondo hanno permesso alla Roma di condurre in porto alcuni colpi di mercato dall’indubitabile utilità tecnica, ma soprattutto dall’enorme peso politico: mai come quest’anno i giallorossi hanno dato prova di una forza muscolare tale da apparire quasi sfrontata, se rapportata alle angosciose ristrettezze di quasi tutti gli altri club italiani. In un’ipotetica griglia di partenza, è d’obbligo mettere la Roma in pole position, nonostante l’inciampo con l’Inter nella International Guinness Cup. Entrando nello specifico, la linea ‘usato sicuro’ adottata con Maicon e rivelatasi vincente nella passata stagione è stata replicata con gli arrivi di Keita e Cole: la loro mentalità e l’abitudine a competere nel calcio a quote vertiginose saranno particolarmente preziosi in Champions League. L’arrivo di Astori (beffardamente soffiato alla Lazio) costituisce un ottimo rincalzo nel pacchetto arretrato, così come quello di Emanuelson a centrocampo (anche se l’esperienza dell’olandese al Milan è stata tutt’altro che brillante). L’attenzione per la linea verde, marchio di fabbrica di Walter Sabatini, si è concretizzata negli arrivi di Iturbe (e qui è la Juve ad essere stata clamorosamente irrisa) e Ucan: gemme pagate a caro prezzo, ma che potrebbero rivelarsi in prospettiva dei veri e propri crack. Ciliegina sulla torta di questo mercato, la cessione di Dodò all’Inter per complessivi nove milioni: una plusvalenza importante, che tornerà utile per tenere il bilancio in ordine agli occhi dei controllori del FPF.  Si prospetta un anno delicato per Destro, tra la responsabilità di dover essere la punta da venti gol e i mugugni di una tifoseria che non riesce a mettere da parte le perplessità sul giocatore, nonostante i numeri siano tutti a suo favore. Mezzo voto in più per come è stata gestita la vicenda Benatia: bastone e carota (più il primo che la seconda), proprio come dovrebbero fare le grandi società. 

(Continua)

Fonte: Massimiliano Rossi - Insideroma

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom