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Mercato Story – “Che c’è…volevo Cannavaro e c’ho Cufrè”

condividi su facebook condividi su twitter Di: Matteo Luciani 15-08-2018 - Ore 10:00

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Mercato Story – “Che c’è…volevo Cannavaro e c’ho Cufrè”

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – Fabio Cannavaro e la Roma: un amore a lungo sembrato sul punto di sbocciare e poi sopito, per la delusione di tutti i tifosi giallorossi, a causa delle richieste del Parma di Calisto Tanzi.

Andiamo, però, ordine.

Tutto ha inizio a dicembre del 2000. La Roma di Fabio Capello veleggia al primo posto della classifica di Serie A, grazie a una squadra che l’estate precedente ha visto gli arrivi di ‘pezzi da novanta’ quali Walter Samuel, Emerson e soprattutto il ‘Re Leone’ Gabriel Omar Batistuta.

Il numero uno giallorosso Franco Sensi, tuttavia, non ha intenzione di fermarsi e desidera rinforzare ulteriormente la rosa a disposizione dell’ex tecnico del Milan in previsione della stagione seguente. In modo da far diventare l’undici titolare potenzialmente imbattibile, sembrano due le pedine da rafforzare: un nuovo portiere al posto del pur bravo Francesco Antonioli e un centrale di difesa in grado di sostituire un ‘Pluto’ Aldair ormai abbastanza in là con gli anni.

Il presidente marchigiano punta dritto su Parma, dove giocano entrambi i calciatori che sembrano proprio poter fare al caso della Roma; si tratta del giovane Gianluigi Buffon e di Fabio Cannavaro, due colonne dei gialloblù e anche della nazionale italiana.

Sul finire dell’anno del Giubileo, quindi, Sensi inizia ad intavolare una trattativa con il Parma per tentare di strappare agli emiliani i due gioielli. La società capitolina mette sul piatto 90 miliardi di lire, una cifra astronomica per l’epoca. Tanzi, dal canto suo, non chiude la porta ma chiede di poterne riparlare a campionato concluso.

Nel frattempo, Buffon e Cannavaro iniziano a sognare di vestire il giallorosso e, come confessato da Francesco Totti in una recente intervista, si confrontano col capitano romanista per avere informazioni in merito alla squadra, al tecnico e all’ambiente capitolino.

Passano le settimane, i mesi e il 17 giugno del 2001, proprio contro il Parma, la Roma si laurea Campione d’Italia per la terza volta nella propria storia, a conclusione di un campionato letteralmente dominato.

Ci si rituffa, dunque, prepotentemente sul calciomercato: Sensi non è deciso a mollare e torna da Tanzi per provare a concludere il grande affare.

Gianluigi Buffon, tuttavia, intanto ‘salta’. La Juventus di Luciano Moggi, infatti, dopo aver venduto Zinedine Zidane al Real Madrid e aver incassato una cifra mai vista prima al mondo, porta a Torino il portiere per circa 100 miliardi di lire.

Resta, comunque, Fabio Cannavaro e non è poco. Fabio Capello vuole il difensore a tutti i costi e nonostante l’enorme sforzo compiuto da Sensi per acquistare il giovanissimo Antonio Cassano dal Bari, chiede al suo presidente la ‘ciliegina sulla torta’.

Dopo aver dominato in Italia, nella stagione successiva c’è la Champions League e Franco Sensi non vuole farsi trovare impreparato.

Il problema riguarda il fatto che ogni volta che si sembra vicini alla conclusione dell’affare, Tanzi gioca al rialzo. Alla fine, il Parma arriva a chiedere i famosi 90 miliardi offerti dalla Roma per Buffon e Cannavaro nel dicembre precedente per il solo difensore napoletano.

A questo punto, Sensi va su tutte le furie e abbandona il tavolo delle trattative, dichiarando: “Ci eravamo accordati per circa 60 miliardi, ma poi improvvisamente il prezzo è salito fino a 90. Preferisco lasciar perdere. Non mi piacciono questi giochetti”.

La delusione tra i tifosi giallorossi è tanta e si trasforma in meravigliosa autoironia quando, virtualmente al posto del centrale parmense, viene ingaggiato il carneade argentino Leandro Cufré. In questo momento, infatti, il ritornello della canzone dedicata al terzo scudetto giallorosso da Antonello Venditti, “Che C’è”, diventa: “Che c’è…volevo Cannavaro e c’ho Cufrè”.

Pagine di storia indelebili.

Per la cronaca, Cannavaro sarebbe poi passato all’Inter l’estate seguente per 23 milioni di euro (circa 46 miliardi di vecchie lire). Strane storie.

Fonte: INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI

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