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L'ANALISI di Roma-Bologna. Dalla Roma "dei secondi tempi" alla Roma "a valanga"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-09-2013 - Ore 12:40

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L'ANALISI di Roma-Bologna. Dalla Roma

Dalla Roma “dei secondi tempi” alla Roma “a valanga”. Sono bastati pochi giorni alla squadra di Rudi Garcia per ribaltare completamente gli stereotipi e i luoghi comuni che già, come un mantello, si stavano posando sul suo gruppo.
Chissà cosa dirà ai calciatori durante l’intervallo”, si chiedevano in tanti. “Sarà merito di Bompard che guarda la partita dall’alto”, rispondevano alcuni.
Da ieri sera invece, la Roma è finalmente una squadra completa. Nella sfida col Bologna, che, tanto per cambiare, era stata definita da Garcia “la più difficile”, perché “abbiamo vinto solo cinque partite”, la squadra giallorossa ha letteralmente devastato la squadra avversaria, andando a riposo nel primo tempo già con un rotondo 3-0.
Sono bastati 45’ alla Roma per dare scacco matto alla difesa a quattro schierata di mister Pioli, che ha provato, senza successo, a barricarsi dietro fin dal primo minuto. Il primo squillo è stato di Alessandro Florenzi, uno che con il gol ormai sta ormai prendendo confidenza. Poi l’acuto di Gervinho, un altro che dopo essersi sbloccato a Genova, stasera ha squillato ben due volte. Infine (di primo tempo), la zampata di Benatia, che ha festeggiato come qualcuno che di reti ne ha segnate tante in una stagione che in pochi dimenticheranno.
La seconda frazione, che in molti si aspettavano noiosa, ha invece regalato altri due gol e un dominio quasi imbarazzante  dei giallorossi, che sono riusciti a mandare in rete anche un Ljajic subentrato e non al 100%.
Non è stato certamente un test probante quello di ieri contro il Bologna. Come si fa, del resto, a giudicare una partita contro un avversario che dopo il 90’ ti definisce prima “imbattibile” (parole di Pioli) e poi chiede “scusa ai tifosi” (parole del presidente Guaraldi)?

Eppure, anche se con le dovute proporzioni, la sfida contro il felsinei ha denotato almeno un paio di cambi di marcia importanti. Il primo (gli si deve per le critiche subite) è quello di Federico Balzaretti, uno che dopo il gol contro la Lazio nel derby si è rimboccato le maniche e ha sfoderato prima una buona prestazione a Genova, per poi stupire tutti ieri sera: accelerazioni, coperture e diagonali, per un calciatore che sembra rivitalizzato.
Il secondo è quello di Gervinho. Troppo presto bollato come semplice “corridore” (a proposito, a vedere la partita c’era uno che di corse se ne intende: Ben Johnson), l’attaccante ivoriano sembra finalmente aver aggiunto anche la mira al suo repertorio.

Ma l’ultima citazione è per Mehdi Benatia. Come spesso accade a Roma, anche lui era stato bollato come “adatto solo alla difesa a tre” o come “strapagato”. Con due gol all’attivo e una serie infinita di recuperi in difesa, non farà certo rimpiangere la metà di Nico Lopez

Fonte: Vincenzo Nastasi - InsideRoma.com

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