Pinzolo, i bambini incontrano i loro idoli giallorossi. Totti: "Derby? La sera prima non ho dormito"
Simpatica iniziativa della società giallorossa, che ha permesso ad alcuni piccoli tifosi presenti a Pinzolo di poter intervistare i loro idoli. Ecco com'è andata:
A Florenzi viene domandato se sarà mai Capitano: "Prima c'è Francesco, poi Daniele. Spero il più tardi possibile".
"Purtroppo sì", la scherzosa risposta di Totti ad un bambino che gli chiede se si allena tutti i giorni.
Poi il capitano giallorosso viene chiamato in causa per parlare del derby: "Vincere un derby è un'emozione grandissima, soprattutto da romano e romanista è ancora più bello. Una partita differente dalle altre", spiega ancora Totti. Poi è il turno di De Sanctis. "Sono diventato portiere perchè alla vostra età ho provato a giocare in mezzo al campo ma non ero tanto bravo.”
A Strootman viene chiesto il motivo per il quale ha scelto la Roma: "E' un grande club, con grandi tifosi e per questo ho deciso di giocarci con i miei idoli Francesco e Daniele".
De Sanctis sul mestiere del calciatore: "Siamo fortunati perché facciamo quello che ci piace e siamo privilegiati, perché abbiamo contratti importanti. Però a questo livello il divertimento non è così alto, perché ci sono responsabilità e pressioni. Spesso il nostro pensiero è che ci saremmo divertiti di più a livelli più bassi. Ogni tanto anche noi invidiamo quelli che giocano solo per diverimento".
Florenzi: "Il gol al Sassuolo? In quel momento mi trovavo lì, ci ho provato e con tanta fortuna è andata bene. Poi Totti: "Il derby? La notte prima non ho dormito, ero emozionatissimo. Avevo paura di qualsiasi cosa, poi è andata bene e tutto si è risolto".
Sempre a Florenzi viene chiesto se resterà alla Roma: "Sì, perché dovrei andare via?"
Al capitano viene chiesto dei figli: "Sto con loro sempre tranne il sabato e la domenica. Mercoledì la Champions...".
De Sanctis sulla papera contro il Sassuolo: "Ma chi è tuo padre, Casillas? (ride, ndr) L'anno scorso ho fatto qualche piccolo errore, quello è stato un grande errore. Ma il portiere non si deve ricordare per gli errori ma per tutte le parate belle che fa, non per quelle che sbaglia ogni tanto".