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Pjanic cala il poker, la Roma vince a Parma

condividi su facebook condividi su twitter Di: Massimo De Caridi 25-09-2014 - Ore 13:36

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Pjanic cala il poker, la Roma vince a Parma

4 su 4. La Roma non si ferma neanche a Parma grazie ad una magistrale punizione di Miralem Pjanic a 2’ dal termine. I giallorossi, privi di 9 giocatori, vincono al Tardini contro un Parma che si è difeso molto bene e che è stato guidato da un Cassano in grande spolvero. Il talento barese veniva da una bella doppietta a Verona contro il Chievo e ha cercato in tutti i modi di tenere a galla la squadra ducale. Nella prima frazione di gioco, la Roma ha giocato esattamente come nelle prime 4 partite, Champions League inclusa: tanto possesso palla e ricerca dello spazio per pungere gli avversari nei loro punti deboli. Francesco Totti ha incantato la platea con giocate di alta scuola ed anche i tifosi parmensi hanno applaudito le sue meravigliose giocate. Una di queste magie ha portato al gol Adem Ljajic. Al 27’, il serbo è partito dalla trequarti campo avversaria senza palla sperando che il capitano romanista potesse regalargli una magia ed è esattamente ciò che è avvenuto. Totti ha ricevuto palla da Nainggolan con le spalle alla porta ed in centesimo di secondo e senza guardare, ha pennellato un pallone perfetto per Ljajic, scavalcando la retroguardia parmense e mettendo il numero 8 romanista a tu per tu con Mirante, che non ha potuto far nulla sul sinistro del serbo che lo ha trafitto spedendo la sfera tra le gambe dell’estremo difensore emiliano. Da quel momento, la Roma ha controllato l’incontro senza grossi patemi d’animo, eccezion fatta per qualche calcio d’angolo che ha portato solo ad un debole colpo di testa di Felipe, bloccato con facilità da De Sanctis. La ripresa comincia subito con qualche sbavatura di troppo della difesa romanista e con un Cassano che si carica la squadra sulle spalle. Proprio da un’iniziativa dell’ex giallorosso arriva il primo serio pericolo per De Sanctis: il barese parte dalla fascia sinistra e quando Torosidis gli lascia un po’ di spazio, non ci pensa 2 volte e tira in porta da una ventina di metri sull’angolo opposto ma il numero 26 romanista non si fa sorprendere e devia il pallone in corner. L’ennesimo calcio da fermo del Parma si dimostra fatale: Lodi crossa in maniera perfetta sulla testa di De Ceglie, che approfitta di un blocco sbagliato di Torosidis ed insacca mettendo la sfera al centro della porta, con De Sanctis che non riesce a veder partire il tiro e quindi non può evitare il pareggio. A quel punto, la Roma torna a fare gioco come e più della prima frazione di gara, Garcia toglie un distratto Torosidis ed inserisce Maicon per dare maggiore qualità alla spinta offensiva. Ljajic si era spento da qualche minuto e puntualmente il mister francese lo sostituisce con Florenzi, che in poco più di un quarto d’ora si procura un’azione da gol pericolosa che solo un intervento in extremis di Felipe gli evita la gioia del secondo gol stagionale e tanto dinamismo, indispensabile in questa fase di gioco. A 10’ dalla fine esce capitan Totti, fascia sul braccio di Keita e standing ovation dell’intero stadio per il numero 10 romanista. Dopo tanti anni di fischi ed insulti, ormai Totti è universalmente considerato un’icona del calcio mondiale e come tale viene trattato anche dalla maggior parte delle tifoserie avversarie. Entra in campo Mattia Destro, tanto criticato perché non fa gol tutte le partite, perché non ha i capelli lunghi, non fa mitraglie o gesti isterici o gol in rovesciata ma è uno di quei giocatori, forse non esteticamente perfetti, che regalano punti grazie alle loro reti sporche, facendo salire la squadra quando serve, prendendo punizioni da posizioni importanti e tanti calci di rigore. Nei pochi minuti giocati al Tardini ha dato una grande mano alla squadra con le sue sponde, facendo a sportellate con i difensori parmensi e, soprattutto regalando la punizione dal limite che ha portato alla perla di Pjanic ed i 3 punti a casa. Minuto 87’, la Roma tenta l’ennesimo assalto finale e la retroguardia del Parma è formata da 8 giocatori più il portiere ad impedire ogni sbocco alla manovra degli ospiti. Bel fraseggio a centrocampo tra Keita, Pjanic e lo stesso Destro, che al limite dell’area di rigore si impossessa del pallone e mentre sta tentando di servire Florenzi, viene abbattuto da Felipe con un calcio sul polpaccio. Punizione ineccepibile, nonostante le proteste dei padroni di casa. Sul punto di battuta si posizionano Pjanic e Holebas, il secondo è mancino e potrebbe esser più adatto il suo piede a quello del bosniaco. Pjanic chiede addirittura a Manolas se è così bravo il compagno di nazionale nel tiro da fermo ma poi decide di battere lui e come spiegherà dopo, era sicuro metterla dentro. Molti hanno soprannominato l’ex centrocampista del Lione, Giotto e la sua pennellata che bacia la traversa e si deposita in rete, è veramente d’autore. La Roma fatica ma porta a casa i 3 punti, altro elemento che fa capire quanto forte sia quest’anno la squadra di Garcia, che pur priva di tanti giocatori e con alcuni che non hanno mai rifiatato, vince su un campo molto difficile e contro un allenatore che non si arrende mai. La Juventus non molla neanche di un centimetro ed anche questo campionato sembra essere sempre più una lotta a 2, in attesa dello scontro diretto del 5 ottobre che darà qualche indicazione ulteriore sulla Roma e se anche negli scontri diretti sarà allo stesso livello dei bianconeri. Adesso bisogna concentrarsi sulla gara di sabato contro il Verona, poi torna la Champions League e si va a Manchester col City. Superati questi difficili scogli, si penserà ai bianconeri.

Fonte: Massimo De Caridi

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