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Conferenza stampa Ranieri: "Non ho utilizzato le parola uscite ieri. De Rossi? E' la legge del calcio, ma bisognava avere più attenzione nei confronti di Daniele”

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-05-2019 - Ore 10:32

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Conferenza stampa Ranieri:

Dopo i fatti relativi al mancato rinnovo di Daniele De Rossi, torna nella sala stampa del "Fulvio Bernardini" di Trigoria, il tranier giallorosso Claudio Ranieri, si parlerà del match di Reggio Emilia contro il Sassuolo....e non solo, queste le parole del tecnico:

Una settimana come questa può avere conseguenze positive e o negative sulla squadra? 

"Io credo che debba essere uno stimolo positivo e propositivo. I giocatori ormai sono abituati a tutto. Poteva essere uno stimolo negativo anche le voci sull’allenatore del futuro. Mi auguro che questo fatto sproni a fare bene, ci sono due partite da completare, c’è ancora una piccola possibilità, ma serve la coscienza a posto di aver fatto il massimo che potevamo fare".

Come stanno i giocatori, in particolare Zaniolo e Pellegrini? 

"Zaniolo riprende oggi, aveva il polpaccio indurito, ed oggi farà differenziato, mentre gli altri differenziato. Pellegrini ha una cosa che gli cresce, credo di averlo a disposizione sabato o al massimo per la prossima settimana".

Ieri si è parlato di “testa grigia” e così via. Volevamo verificarle… 

"Non mi sembra di aver detto queste cose. Quando i nostri tifosi chiedevano spiegazioni della fine del rapporto di Daniele con la Roma ho detto sicuramente a Londra ed a Boston. Chi decide sono loro e la persona che gli sta più vicino è in Inghilterra".

Vuole rassicurare i tifosi per i progetti del futuro di Pallotta? 

"Non li so, non ne possono aver parlato con me sapendo che tra due partite finisco il rapporto con la Roma. In ogni società di calcio ci sono ricambi, per cui ci sta. Lo abbiamo visto anche in Italia di squadre che hanno perso punti di riferimento. Forse a Daniele andava detto in un’altra maniera e dargli il modo di pensarla bene, ma non è stato dato. E’ la legge del calcio: la società vuole cambiare e scegliere i giocatori, così come i giocatori scelgono società, queste scelgono allenatori, direttori sportivi. Hanno un amore sviscerato per la squadra, una considerazione più attenta avrebbe richiesto più attenzione".

Se le fosse stato offerto il ruolo da dirigente che cosa avrebbe fatto con De Rossi? 

"Io avrei detto: 'Lo voglio perché so che capitano è, che uomo è'”.

Quanto incide Baldini sul lavoro quotidiano? 

"Con me non incide affatto. Non lo so che rapporti abbia con il presidente, qui non incide. In generale non lo so, non conoscendo quello che fa".

De Rossi nello spogliatoio fino a dove arriva? 
"Si parla sempre di leader. Ci sono vari leader: per la società, per i giornalisti, per i tifosi o per i social. Ci sono anche i leader per l’allenatore. Lui è l’allenatore in campo, gli puoi parlare e ragiona con la mentalità fine alla squadra. Questi sono i leader che vogliono gli allenatori".

Si aspettava di trovare una situazione così diversa? 

"Sapevo di trovare una squadra giù mentalmente, non fisicamente, e le mie forze sono state principalmente per questo e fargli ricredere nel senso della squadra. Queste cose non mi aiutano".

Quanto possono aver inciso le chiacchiere nella partita di Genova?

"Non lo posso verificare. Avevo chiesto aiuto ai tifosi e ci hanno aiutato a vincere partite difficilissime, io posso solamente ringraziarle".

De Rossi ha parlato anche di Totti, dicendo che spera che incida di più in società. I tifosi dicono di lasciare la Roma. Che dice a Totti in questo caso? 

"Ogni persona intelligente capisce che sono decisioni che deve prendere Francesco, non so quanto potere abbia. Io so che mi ha chiamato, quindi era uno che conta e che decide. Io non so quanto all’interno di questa crescita, visto che non può smettere di giocare e fare il dirigente, quanto sia felice e soddisfatto. Sono domande da rivolgere a lui e non a me".

Sono 11 anni che non si vince un trofeo alla Roma. Puoi dare un consiglio dall’alto della tua esperienza su come si può vincere? 
"Io non so i programmi e mi è difficile rispondere alla domanda. Io credo che un fatto importante sia la costruzione dello stadio. Farlo per poi programmare una Roma grande. E’ una mia considerazione che tiro fuori leggendo quello che scrivete voi. Io sto pensando solamente alla squadra, cercando di tirare fuori il massimo ogni partita. Mi sono messo l’elmetto per aiutare la squadra e tirare fuori il meglio".

Cosa direbbe ai tifosi della Roma? 
"Il tifoso si sente partecipe in tutto e per tutto, è una piazza particolare. L’Olimpico pieno ti soffia dietro e ti permette cose che in altri stadi sono impossibili. Il tifoso dice spesso che il Presidente è distante e così via, ma io ho trovato poche volte il presidente vicino alla squadra. Al Leicester il vecchio presidente l’ho visto più volte adesso che prima. Abramovic credo di averlo visto io più di tutti, Sarri forse non l’ha mai visto. Tu lavori sul campo ed il resto non interessa, l’importante è che quando hai bisogno di qualcosa ci sia qualcuno, questo è importante, il resto non conta. Non è importante la presenza di un presidente, ma che tutto vada come deve andare". 

Come ha visto De Rossi in questi giorni? 
"Sembra strano ma ancora non ci siamo parlati (ride, ndr). L’ho visto bello e motivato come sempre. Dentro di sé sarà sconvolto, non dormirà la notte immagino. Chi ha dato tutto ed ha giocato anche non al 100% lo ha fatto per l’attaccamento alla maglia ed ai tifosi. E’ normale, ma ancora devo parlarci".

Sarà una Roma col 4-3-3 o il 4-2-3-1? 
"Sto studiando. Il Sassuolo è una squadra ben organizzata, ho visto la partita d’andata. Mi sto facendo un’idea, ma vediamo i prossimi due allenamenti e deciderò".

De Rossi giocherà contro il Sassuolo?
"Parlerò con lui e vedremo".

Che cosa consiglierebbe a De Rossi per la prossima avventura?
"Vuole continuare a giocare ed è giusto che sia così. Ha già la mentalità da allenatore, il padre lo è. E’ un leader positivo, non pensa al suo ego ma al bene di tutti. C’è una visione d’insieme e non da singolo giocatore".

 

In chiusura di Conferenza Ranieri lancia il suo appello: “Mi auguro che l’ultima partita all’Olimpico sia una festa, ci sarà tempo per le contestazioni. L’ultima partita sarà una dimostrazione d’amore per Daniele che è la cosa più importante“.

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