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AS Roma: 1.000 giorni senza sponsor

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 26-03-2016 - Ore 16:30

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AS Roma: 1.000 giorni senza sponsor

L'ultima partita giocata della Roma con il "Jersey Sponsor" ovvero lo sponsor principale e di maglia, fu disputata il 26 maggio 2013 nella finale derby di Tim Cup contro la Lazio. Da quel giorno la AS Roma, tranne qualche sponsorizzazione spot, non ha mai avuto il main sponsor stampato sulla maglia da gioco. Calcolando l’inizio della stagione seguente, quella che coincise con l’arrivo del tecnico francese Rudi Garcia, ad oggi sono passati esattamente 1.000 giorni. In questo intervallo di tempo i giallorossi hanno disputato esattamente 131 partite ufficiali divise in questo modo: nella stagione 2013/14 sono 38 le partite di campionato e 4 quelle di Tim Cup; in quella successiva ovvero la stagione 2014/15 sono 38 le partite di campionato; 2 quelle di Tim Cup oltre alle 6 del girone di Champions League e le 4 di Europa League. In questa stagione (2015/16) invece la Roma ha disputato 30 partite di campionato ed 1 di Tim Cup, oltre alle 8 valevoli per la Champions League.

Nonostante i buoni risultati della squadra nelle ultime due stagioni, dove la Roma si è piazzata sempre al secondo posto in campionato, con buone performance anche in Champions League, la situazione legata allo sponsor di maglia non è cambiata nonostante i rumors che accompagnano le varie trattative ed i molteplici tavoli di lavoro, che il marketing di AS Roma sta facendo con molte aziende importanti per cercare un partner remunerativo e prestigioso.

NUOVO DIRETTORE MARKETING - Il presidente Pallotta non è felice per questa situazione, lui stesso ha ribadito che su questo settore il suo staff dovrà cambiare marcia per ottenere risultati positivi; proprio per questo motivo da alcuni mesi è operativo a Trigoria il nuovo Chief Marketing Officer, Laurent Colette, arrivato a Roma dopo un'esperienza di 5 anni nel Barcellona. Con Colette, probabilmente, si cambierà la metodologia di lavoro e l’approccio con le aziende interessate al brand Roma, anche perché è impensabile che un team come la Roma, che ambisce a diventare un “Top Club”, possa ricominciare la nuova stagione ancora senza il “Main Sponsor”.  Ovviamente, Colette ed il suo staff dovranno lavorare non solo sul "Jersey Sponsor" ma su tutto il dipartimento legato alle sponsorizzazioni, visto che, leggendo l’ultimo bilancio disponibile, quello di ottobre 2015, i ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 5.060.000 (€ 6,8 milioni nel 2013/14) e hanno un’incidenza del 2,8% con una variazione negativa del 25,8%.  Pochissimo per una società come la Roma che nel prossimo bilancio, grazie anche agli ottimi ricavi della Champions League 2015/16, sfiorerà e forse supererà i 200 milioni di euro di fatturato.

ITALIA IN RECESSIONE - Sicuramente, nel caso della ricerca di sponsor, incide molto il sistema Paese, ovvero la recessione che regna in Italia già da alcuni anni, lo dimostra la ricerca fatta da Repucom sui ricavi da sponsor 2015/16 che rileva di come il mercato delle sponsorizzazioni sulle maglie da calcio cresce in Europa del 13% ma frena in Italia: la Serie A può contare su 83 milioni di euro, il campionato italiano cala rispetto all’anno precedente e tira meno di Premier League, Bundesliga, Liga, Ligue 1. Batte solo la Eredivisie olandese che raccoglie 41 milioni di euro in totale.

SPONSOR ESTERI - Un ruolo determinante lo giocano gli investimenti esteri che rappresentano il 62% delle sponsorizzazioni sulle maglie d’Europa. In assoluto, è sempre la Premier League a guidare la classifica con 271 milioni di euro in arrivo da oltre confine ma è la Liga spagnola ad avere il rapporto più alto tra totale investito e finanziamenti dall’estero: dei 105 milioni totali, ben 91 sono spesi da società non iberiche, per una quota che supera l’87%. La nostra Serie A raccoglie dall’estero 37 milioni di euro (sugli 83 complessivi) e lascia sul campo 3 milioni rispetto all’annata precedente.

SOLDI PERSI - Come parametro abbiamo preso l'ultimo contratto di sponsorizzazione, ovvero quello che fu siglato nel 2010 tra la vecchia proprietà ed il colosso telefonico della Wind. Un contratto che prevedeva un corrispettivo fisso di € 5 milioni, oltre IVA, per la stagione sportiva 2010/2011, di € 5,5 milioni, oltre IVA, per la stagione sportiva 2011/2012, e di € 6 milioni, per la stagione sportiva 2012/2013, che si incrementerà di € 1 milione, oltre IVA, per ciascuna stagione sportiva in cui la squadra partecipi all'Uefa Champions League, nonché di un corrispettivo variabile, determinato in funzione del raggiungimento di predeterminati risultati sportivi nelle competizioni nazionali e internazionali. (Comunicato Ufficiale AS Roma). Il nostro conteggio parte proprio da lì, basandoci sulla base dei 6 milioni annui (quelli del vecchio contratto con la Wind) divisi per tutti i giorni che la Roma non ha disputato gare con lo sponsor di maglia. Ad oggi siamo arrivati ad una quota che sfiora i 17 milioni di euro, per la precisione: 16.438.350.

IDEA – Vista la situazione di stallo ed in previsione di un’altra stagione senza lo sponsor principale (speriamo di no!) e prendendo in considerazione il fatto che spesso la proprietà americana ha preso come modello la Juventus, si potrebbe seguire l’esempio del club di Torino che già da molti anni ha come “Main Sponsor” la Jeep, un marchio del gruppo FCA ovvero la vecchia Fiat fusa con la Chrysler Americana. In questo caso la Juventus riceve da Jeep una cifra vicino ai 17 milioni di euro a stagione, cifra considerevole arricchita anche dai forti bonus e premi variabili determinati in funzione dei risultati sportivi raggiunti da Juventus nelle competizioni nazionali ed internazionali. Ricordiamo che Jeep e quindi FCA e la Juve sono parti correlate in quanto soggette a controllo da parte di EXOR S.p.A (la cassaforte della famiglia Agnelli e principale azionista di FCA e Juventus). Operazione perfetta ed in linea anche con i parametri imposti dal Fair Play Finanziario dell’Uefa visto che le operazioni “Infra-gruppo” entro una cifra inferiore ai 20 milioni di euro a stagione sono tollerate.

E se James Pallotta si ispirasse al lavoro svolto dal club degli Agnelli e “regalasse” alla AS Roma una sponsorizzazione (la cifra la mettesse direttamente il Presidente) utilizzando il brand della sua RAPTOR GROUP?

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