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Nella guerra tra Mediaset e Sky, il tifoso della Roma si adegua e si organizza

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 08-09-2015 - Ore 15:14

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Nella guerra tra Mediaset e Sky, il tifoso della Roma si adegua e si organizza

GABRIELE NOBILE - La battaglia tra Sky e Mediaset è arrivata al culmine. Ci sono state alcune azioni quasi disperate dei manager del biscione che solamente ieri hanno bloccato la visione dei loro canali generalisti principali (Canale 5, Italia 1 e Rete 4) sul decoder della loro concorrente satellitare.  Questa guerra era nata proprio quando Mediaset si era scatenata con l’acquisizione in esclusiva dei diritti della Champions League per il triennio 2015-18 e da lì era iniziato un bombardamento mediatico per raccogliere quanti più abbonati possibili in maniera tale da poter far cassa e garantirsi un rientro dell’investimento molto oneroso.

L’investimento del gruppo di Cologno Monzese è stato imponente con quasi 680 milioni di euro per avere in esclusiva triennale la Champions League, ma sin dall’inizio si era capito che l’operazione prevedeva dei rischi molto elevati.

Per Barclays, big player tra le banche europee, infatti,  Mediaset Premium non riuscirà a raggiungere il BEP (break even point) nel 2016. Secondo la banca inglese, l’emittente italiana pensava di produrre una perdita nel primo anno, dopo l’investimento per l’esclusiva, per proseguire con un pareggio di bilancio nel seconda stagione e per ottenere un utile nel terzo anno, superiore alla perdita della stagione iniziale. Operazione molto difficile. La stessa Barclays, infatti, spiega: “Riteniamo piuttosto improbabile il BEP. La spesa media mensile per cliente (arpu) era di 24 euro nel 2014. Se assumiamo un medesimo arpu, Mediaset ha bisogno di 712mila nuovi abbonati, pari a un incremento del 42% rispetto al totale attuale, il che significa togliere a Sky il 15% della sua base abbonati. Supponendo che Mediaset sottragga a Sky Italia il 5% della sua base clienti, cioè 236mila abbonati, la spesa media del cliente Premium dovrebbe aumentare a 72 euro, cioè il 202%“.

Siamo arrivati ai primi di settembre e mancano solamente pochi giorni al primo match di Champions League ed i vertici di Mediaset molto probabilmente hanno preso visione del fatto che i conteggi fatti in sede di analisi sui flussi degli abbonati reali da sottrarre alla concorrente diretta, ovvero Sky, sono stati molto più bassi di quella che era la loro quota minima previsionale, da qui la controffensiva che ha generato caos nel caos, ma soprattutto un danno all’utente finale, ovvero quel tifoso che vorrebbe gustarsi lo spettacolo del calcio in TV, comodamente dalla poltrona della propria casa senza entrare nelle diatribe tra i due players televisivi.

Solamente pochi mesi fa, eravamo a pochi giorni dal match valevole per i preliminari tra la Lazio ed il Bayer Leverkusen, quando Piersilvio Berlusconi aveva dato per buona la possibilità di una Roma in Champions visibile sempre in chiaro su Canale 5 nel caso la Lazio non fosse riuscita nell’impresa di superare il preliminare coni tedeschi, cosa poi smentita da Yves Confalonieri, capo dei contenuti di Mediaset Premium, che solamente pochi giorni fa ha dichiarato: “Per la prima giornata dei gironi daremo in chiaro le sfide di Real Madrid e Chelsea. La Roma sarà disponibile in pay per view ma decideremo di volta in volta”.

Yves, figlio di Fedele Confalonieri, non ha probabilmente tenuto in considerazione, lui come tutti i manager del biscione digitale, che il tifoso della Roma non è mai stato e mai sarà una mucca da mungere all’infinto; sono passati diversi anni da quando per potersi gustare i match dell’ultima Roma vincente in campionato della stagione 2000/2001 (bei ricordi! ndr.) un fans di AS Roma doveva alternarsi tra Tele + e Stream e quindi avere 2 decoder satellitari e di conseguenza un doppio abbonamento costosissimo; il tifoso medio della Roma andrebbe sostenuto e non obbligato a farsi partecipe di sistemare, con i suoi soldi, un’operazione economica scellerata, adeguandosi per comprare un abbonamento annuale per vedere (almeno per adesso) solamente 6 partite del girone eliminatorio.

Certamente non sono pochi i tifosi della Roma che di fatto erano già abbonati a Mediaset Premium, ma questi non rientrano tra quelli sui quali puntava lo stato maggiore di Cologno Monzese nella loro attività di marketing teaser incessante; loro miravano su quelli che sono abbonati a Sky per convincerli a passare a Mediaset Premium, almeno per gustarsi la Champions. Non disponiamo di numeri ufficiali ma almeno sentendo e leggendo il malumore dei tifosi giallorossi, specialmente tramite i social network, siamo oggettivamente convinti che molti di loro si accontenteranno di vedere questi match (almeno quelli criptati) a casa di qualche amico fortunato che possiede il decoder di Premium, in qualche Pub abilitato e perché no, finalmente anche allo stadio, dove la prima della Roma all’Olimpico contro il Barça di Messi è già in sold out da qualche giorno.

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