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L'Incidenza della gestione diretta dell'impianto sul bilancio economico di una società sportiva

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-08-2014 - Ore 10:57

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L'Incidenza della gestione diretta dell'impianto sul bilancio economico di una società sportiva

Non è facile reperire studi relativi all'impatto di un nuovo stadio sui risultati economici delle squadre di calcio: salvo poche eccezioni rappresentate dalle società quotate in borsa, non sempre si riescono ad avere informazioni economiche e finanziarie sulle società che sono poco propense a diffondere i dati sia perchè per molti tifosi di calcio fare discorsi riguardanti il lato finanziario ed affarstico equivale a un'eresia e sia perchè le stesse società non hanno interesse nel divulgare certe informazioni allo scopo di giustificare incrementi nei prezzi dei biglietti e limiti agli ingaggi ed ai benefit dei giocatori.

Uno studio effettuato da alcuni docenti,assistenti e ricercatori delle università dell'Ohio, Georgia, Illinois e San Francisco nel 2004, ha analizzato l'impatto sui ricavi netti delle squadre di NFL (il campionato di football americano) che fra il 1995 ed il 1999 si sono trasferite in un nuovo impianto verificando in quali termini si siano presentati dei benefici economici per le suddette squadre.

Prima di riportare i dati dello studio è però opportuno evidenziare le principali differenze esistenti tra la NFL e la Lega Calcio, in particolare sotto il profilo economico: la NFL distribuisce in maniera uguale i proventi da diritti TV fra le squadre mentre i ricavi della vendita dei biglietti vengono suddivisi in una proporzione 60/40 fra la squadra di casa e la squadra ospite. Il risultato è che il 70% dei ricavi delle squadre provengono dai diritti TV venduti collettivamente mentre il 30% dai ricavi da stadio.

In Italia, non essendo quest'ultima voce di ricavo soggetta ad alcun tipo di condivisione con le altre squadre, diventa fondamentale investire sulla sua crescita, che rimane patrimonio esclusivo della singola società consentendole di incrementare i ricavi.

Secondo le analise condotte, la crescita media dei ricavi “locali” (vendita biglietti, diritti tv e radiofonici, affitto skybox, catering, pubblicità, parcheggi e naming right) è stata dell'85%, per un effetto di un aumento del 54% dei ricavi per la vendita dei biglietti, di un 623% dei ricavi dagli skybox e del 202% dei ricavi da pubblicità/parcheggi/altro20. Le altre voci non hanno subito incrementi significativi.

È interessante però osservare come si è arrivati ad ottenere tali risultati: per quanto riguarda i ricavi dalla vendita di biglietti, l'aumento è dovuto anche alla crescita del numero di posti disponibili, ma a fronte di un incremento del 14% del numero dei posti, i ricavi sono cresciuti del 54%, con un evidente incremento del costo unitario dei biglietti, a discapito di un'utenza più popolare. Ma sono i posti riservati all'utenza business (skybox e loge box), affittati per periodi annuali o pluriennali, ad essere aumentati in maniera significativa dando luogo a dei ricavi esponenziali passando da una media di 3.961 posti negli stadi costruiti fino al 1990 a 8.740 posti per gli stadi costruiti successivamente.

Il vero elemento di criticità del quale occorre però tenere conto al momento della scelta di costruire uno stadio di proprietà, è l'impatto finanziario del progetto sui conti della squadra per il periodo in cui si è tenuti a restituire il finanziamento necessario alla realizzazione dell'impianto.

Le squadre osservate hanno speso una media di 120 milioni di dollari per la costruzione dei nuovi impianti, assumendo oneri finanziari addizionali in un range fra i 15 ed i 30 milioni di dollari l'anno, con il risultato che buona parte del valore aggiunto generato dal nuovo impianto viene impegnato nel l'estinzione del debito contratto cioè la somma delle rate di capitale ed interessi pagate in un certo periodo. Al termine del finanziamento, di solito di durata di 10-15 anni, l'impianto sarà completamente di proprietà della squadra e, fatta salva la necessità di adeguamenti o ulteriori traslochi, rimarrà un asset determinante del bilancio.

Un altro fattore da tenere in considerazione è, soprattutto, la necessità di avere una struttura economica e finanziaria solida, con flussi di incassi certi, per far fronte alle rate del debito senza dover sacrificare la capacità della squadra di costruire e mantenere una rosa di giocatori all'altezza delle attese dei tifosi. Due in particolare gli elementi evidenziati dallo studio: l'aleatorietà dei volumi di incassi “locali”, condizionati dall'andamento di fattori esogeni quali l'economia ed i risultati della squadra e la necessità, per la squadra che intende realizzare un progetto di investimento, di verificare il tipo di supporto economico che può provenire dalle autorità locali.

Lo studio “Revenue and wealth maximization in the NFL: the impact of stadia”, ha fatto emergere che mediamente il finanziamento pubblico ha coperto il 70% del valore dell'investimento, rendendo così contenuto l'onere direttamente a carico della squadra, che si impegna solo per il 30%, tanto è vero che tre delle squadre osservate hanno traslocato in nuove città più piccole, grazie alla disponibilità delle municipalità locali di costruire per loro delle nuove strutture. La scelta statunitense di procedere alla costruzione di nuovi impianti, è stata quindi fortemente condizionata dalla presenza di rilevanti contributi pubblici, in assenza dei quali il costo di finanziamento dell'impianto avrebbe reso poco sostenibile la realizzazione dell'iniziativa.

L'Università di Amburgo ha invece pubblicato nel 2007 uno studio sulle capacità di attrazione dei nuovi stadi, per determinare se la scelta vincente fosse la realizzazione di impianti dedicati a un unico sport, oppure se convenisse costruire stadi polivalenti.

L'analisi, di tipo statistico e basata sulla Bundesliga, ha evidenziato che sebbene l'attrattiva del nuovo impianto dipenda ancora in maniera significativa dal risultato sportivo della squadra, la costruzione di un nuovo stadio non polivalente ma dedicato soltanto al calcio, porta ad un incremento medio di 4.800 spettatori per incontro (+18,7%), con un beneficio netto di circa 1,4 milioni di Euro annui per la squadra che vi gioca.

Fonte: sportbusinessmanagement.it - Andrea Vincenti

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