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Mondiali 2018, dalla Russia i primi sprechi: 55 milioni di spesa in più rispetto alle previsioni

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 28-06-2014 - Ore 12:37

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Mondiali 2018, dalla Russia i primi sprechi: 55 milioni di spesa in più rispetto alle previsioni

Mentre in Brasile si stanno disputando i Mondiali tra polemiche e manifestazioni per gli sprechi legati alle infrastrutture e all’organizzazione della competizione, iniziano a trapelare le prime voci su possibili eccessi di spesa per gli stadi del Mondiale del 2018 in Russia. Circa 55 milioni di euro in più rispetto alla spesa prevista per sette stadi, è questo quanto messo in luce dalla Corte dei Conti russa nell’ordine di un’indagine sui costi delle costruzioni per i prossimo Mondiale. 

Sette stadi sotto inchiesta. I sette impianti finiti sotto inchiesta sono quelli di Kaliningrad, Samara, Saransk, Volgograd, Rostov, Yekaterinburg e Nizhny Novogorod: una spesa complessiva di 126 milioni di euro per le costruzioni, stando ai contratti firmati tra il 2012 e il 2013. Cifre spropositate se messe a confronto col reale valore dei progetti, stimabili in circa 70 milioni di euro. La verifica è stata fatta a seguito di una direttiva del marzo 2013 in cooperazione con la Presidenza per evitare ulteriori aumenti dei costi nei progetti per i nuovi impianti. 

Dubbi sugli appalti della FSUE. Cinque appalti per i sette nuovi impianti sono stati vinti dalla compagnia FSUE, che ha in mano i contratti per gli stadi di Volgograd, Rostov, Nizhni Novgorod, Yekaterinburg e Saransk. La FSUE è già stata protagonista in altri casi simili, e proprio a questa compagnia sarebbero da addebitare i maggiori disavanzi: lo stadio di Nizhny Novgorodov, per la cui costruzione era stato stimato un costo di 5,5 milioni di euro, verrà a costare quasi il quadruplo rispetto a quanto concordato. Situazioni simili anche per gli stadi di Rostov, sempre costruito dalla FSUE, e di Kaliningrad, che costeranno il triplo del previsto (19 e 18 milioni di euro, rispettivamente). 

Rischio annullamento dei contratti. Il Ministero delle Infrastrutture ha precisato che la verifica effettuata non ha preso in considerazione il tipo di stadi che si sarebbero dovuti costruire, adottando degli standard inferiori rispetto ai progetti presentati. Questo spiegherebbe i costi elevati e la differenza di costo tra i diversi stadi. Resta però il sospetto di corruzione dovuto alla sopravvalutazione dei contratti stipulati: nel caso dovessero essere confermati questi sospetti, i contratti potrebbero essere annullati.

Fonte: marcobellinazzo - il sole24ore

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