«Daje Italia». È tutto più bello se giochi in casa

GAZZETTA DELLO SPORT - STOPPINI - Undici, una squadra intera. Magari poco bilanciata, ma proviamo a immaginarla in campo. Con la maglia azzurra, un ritornello che suonerebbe più o meno così: Amadei, Rocca, Manfredonia, Giordano, Conti, Giannini, Nesta, Totti, De Rossi, Candreva, Florenzi.No, non c’è il portiere, non c’è neppure un criterio tattico, solo il tempo a metterli in fila. E quanto talento. E quanta Roma, quanto dialetto, quanti quartieri, quanti gol, scivolate e tiri in porta. C’è laNazionale all’Olimpico. C’è lo spazio e il tempo per tifare gli homemade , i fatti in casa, quelli che l’Olimpico lo frequentano tutte le domeniche, con Roma e Lazio. Saranno loro a far strada ai compagni, non perderanno certo l’orientamento.
IN PRINCIPIO FU AMEDEO - Tutti dietro a Candreva e Florenzi. Perché l’azzurro all’Olimpico è colore che non si vede poi così spesso: oggi sarà la 58a partita dell’Italia in 62 anni. In mezzo un Mondiale, un Europeo, amichevoli varie, partite di qualificazione, match improbabili e spettacoli assoluti. Così è, dal 17 maggio 1953. Dalla partita inaugurale contro l’Ungheria di Puskas, che di gol ne fece due e passeggiò sull’Italia (0-3 il finale) di Amedeo Amadei, il primo degli undici. Di Frascati, vero, ma come non considerarlo romano doc. Romanista pure, primo a scendere in campo nello stadio dei Centomila, che solo più tardi sarebbe diventato ufficialmente l’Olimpico. Da quel momento in poi, con una certa frequenza Roma prese a ospitare partite della Nazionale: almeno una volta ogni due anni, questa era l’abitudine. Ma per vedere un altro romano doc in campo dopo il Fornaretto s’è dovuto aspettare fino al 1975, Italia-Polonia: ecco Francesco Rocca, che di straniero aveva solo il soprannome, Kawasaki. Il resto era autentico, romano (e romanista) originale. Sì, per carità. Tra lui e Amadei l’Olimpico aveva già tifato Lovati, Ghiggia, Losi, Santarini (che fece autogol con l’Austria nel 1971), Chinaglia, Wilson e Cordova. Figli (più o meno) acquisiti, non di sangue.
Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - STOPPINI