«Vi spiego Schmidt e la caccia alla volpe I segreti del Bayer»

GAZZETTA DELLO SPORT - ARCHETTI - Un debole per Roberto Baggio lo aveva portato verso il bianconero, ma era un’infatuazione infantile poi cancellata per entrare nel solco famigliare, tutto esclusivamente giallorosso. Massimo Ornatelli, 29 anni, calciatore professionista in Germania, è nato a Roma, quartiere Tuscolano, ed è romanista da «quasi sempre». Da bambino è salito insieme ai genitori in Westfalia, a Dortmund. Scopo nella vita, diventare calciatore: ci è riuscito. Giovanili al Borussia, una possibilità poi svanita di rientrare in Italia quando venne segnalato a Empoli e Fiorentina, poi tanta seconda e terza divisione. Adesso gioca con l’Osnabrück: dopo l’allenamento stasera verrà a Leverkusen con il padre Valter; vedranno la Roma grazie a un amico, l’allenatore del Bayer Roger Schmidt.
L’INGEGNERE Otto anni fa, Schmidt, ex modesto giocatore dilettante, si licenziò da una multinazionale, nascose la sua laurea in ingegneria meccanica e provò a guadagnarsi l’esistenza soltanto con il pallone [...] Ci lasciò con un discorso toccante, nello spogliatoio eravamo in lacrime». Massimo Ornatelli racconta l’uomo che si troverà di fronte la «sua» Roma oggi, e i motivi del suo successo: «Sa trattare i giocatori come persone, prima che come atleti. È serio, professionale ma anche scherzoso e affettuoso, quando serve. E ha idee tattiche all’avanguardia» [...] «Certo, questo tipo di pressione indiavolata porta a dei rischi se va a vuoto, se gli avversari riescono a superare con il palleggio la prima opposizione del Bayer. E spesso nelle partite di Schmidt si vedono molte occasioni da gol, da una parte e dall’altra». Garcia prenda nota e cerchi di far felice i tifosi romanisti che vivono qui: «Con il cuore voglio che vinca la Roma, ma se proprio perde contro Roger non sarò arrabbiato».
Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - ARCHETTI