Rassegna stampa

Assist, gol e corsa ora sono cose turche per gli avversari

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-02-2018 - Ore 05:33

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Assist, gol e corsa ora sono cose turche per gli avversari

GAZZETTA DELLO SPORT – PUGLIESE - Per gli esami di riparazione cercare altrove. Nel senso che dopo un primo quadrimestre passato tutto a capire e cercare di applicarsi al massimo, ora Under è salito in cattedra. Una prima brillante interrogazione l’aveva superata già domenica a Verona, ieri ha concesso il bis. Tra l’altro in un Olimpico che gli ha regalato anche un dolce applauso al momento del cambio. Perché poi a studiare Cengiz aveva studiato tanto anche prima, si trattava solo di mettere in pratica tutte quelle ore passate a metabolizzare nozioni su nozioni. E ieri, alla lavagna, Under ha esposto la materia in modo sopraffino, tra accelerate, assist e spunti in velocità. Poi anche due gol uno più bello dell’altro, che a pensare a quanti lo avevano etichettato già come il nuovo Uçan (l’altro turco della Roma americana, un flop totale) viene quasi da sorridere.

Quante delizie E invece Under ieri ha svoltato proprio quando c’era da svoltare. E cioè dopo una decina di minuti della ripresa, quando i giallorossi vedevano passare i minuti ma non riuscivano a trovare il bandolo della matassa. Lì Di Francesco ha forse trovato il famoso esterno destro di piede mancino, quello che voleva fin dalla scorsa estate. Anche se poi Under ha messo in mostra l’intero repertorio: prima accelerando in velocità e servendo di destro un assist al bacio per il gol di Dzeko, poi andando a rimorchio (come vuole Di Francesco dalle mezzali) per il 3-1 e infine colpendo proprio come fanno i mancini da destra, con un tiro a giro che ha gonfiato la rete sul palo opposto. Una delizia senza fine.

Leader in campo Ha esultato con un saluto militare, in ricordo dei soldati turchi morti in questi giorni in Siria. Gengo: a Trigoria lo chiamano così, a iniziare da Di Francesco che se l’è tenuto stretto. «Sono contento, i giocatori importanti cambiano le partite – dice il tecnico –. Con Under ho lavorato tanto anche a livello individuale, nei contro-movimenti e come si sta tra le linee. È un’arma in più, sa andare anche sul piede debole. Se continua così può diventare un leader. Ma in campo, perché io ne ho bisogno lì, non negli spogliatoi dove ne ho tanti che ridono e scherzano». E allora niente più esami di riparazione. Monchi l’ha tenuto, niente prestito al Sassuolo. E lui ora sta spiegando bene cosa ha imparato.

 

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