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Champions League, rivoluzione in arrivo: solo 16 squadre

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 24-03-2016 - Ore 15:34

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Champions League, rivoluzione in arrivo: solo 16 squadre

REPUBBLICA.IT - FRANCESCHINI - Potrebbe essere in arrivo una rivoluzione per la Champions League. Secondo fonti citate dal quotidiano Guardian di Londra, la Uefa sta studiando una riforma del torneo, allo scopo di dare più spazio e più profitti ai grandi club. La fase a gruppi, che attualmente vede coinvolte 32 squadre divise in 8 gironi da 4 squadre ciascuno, verrebbe ridotta a 16 squadre divise in 2 gironi da 8 squadre ciascuno: in pratica due "mini super-leghe", con tutte le squadre più forti d'Europa. Le vincitrici di ciascun girone si affronterebbero poi in finale. Non ci sarebbero più gli ottavi di finale, i quarti e le semifinali. Prima della fase a gironi, ci sarebbero uno o più turni eliminatori, congegnati in modo che le 16 squadre più forti non si affrontino mai fra loro.
 
L'obiettivo è evitare che nelle fase a gironi ci siano partite come Real Madrid-Bate Borisov, una sfida di andata e ritorno che, nella stagione 2008-2009, attirò pochi spettatori, in particolare davanti alla tivù. In sostanza, scrive il Guardian, la Uefa vorrebbe garantire di avere la massima audience possibile, creando un paio di mini-campionati fra le più forti squadre europee, con le prime classificate di ciascuno destinate a incontrarsi nella finalissima. Un'idea che in qualche modo sembra stimolata dalla recente riunione a Londra fra i dirigenti dei cinque più ricchi e titolati club inglesi (Chelsea, Arsenal, Manchester United, Manchester City, Liverpool), con l'uomo d'affari e magnate dello sport americano Charlie Stitillano, apparentemente per progettare una lega alternativa alla Champions, in cui le squadre più forti del continente possano affrontarsi ogni anno, senza bisogno di qualificarsi. "Diciamo la verità, chi ha creato il football, il Manchester United o il Leicester?", ha dichiarato Stitillano due giorni dopo l'incontro: come dire che la favola del Leicester di Claudio Ranieri in testa alla Premier League sarà anche bella, ma per vendere diritti televisivi in tutto il mondo c'è bisogno di nomi più riconoscibili, di "brand" affermati, con lo United, l'Arsenal, il Liverpool - o il Real Madrid, il Barcellona, il Bayern, la Juventus.
 
Un portavoce della Uefa, interpellato dal quotidiano londinese, non conferma né smentisce: "Siamo continuamente in contatto con i nostri club per l'eventuale evoluzione dei tornei, ma non ci sono piani concreti sul tavolo, avendo firmato da poco un contratto per i diritti televisivi di un nuovo ciclo dal 2015 al 2018". Ma secondo le indiscrezioni il progetto citato dal Guardian partirebbe appunto dopo la stagione 2017-'18 e non verrebbe annunciato prima del 2017.

Fonte: REPUBBLICA.IT - FRANCESCHINI

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