Com’è la nuova Londra di Baldini
(Corriere dello Sport – G.Marcotti) - Sloane Square, la piazza del quartiere di Chelsea dove abitava Franco Baldini ai tempi della Football Association è la classica babele cosmopolita che – proprio come succede in Italia – a taluni non piace e per altri è il non plus ultra. Esci di casa e gli inglesi purosangue sono, massimo, un trenta per cento. Edicolaio armeno, lavanderia cinese, supermercato pachistano, fiorista francese, macellaio spagnolo, avvocato tedesco. Vicini di casa sauditi, greci, russi, americani. Il bar – La Bottega, dove spesso capitava di incrociare anche Fabio Capello, Carlo Ancelotti e Marco Tardelli – rigorosamente italiano. In realtà La Bottega ha un’altra filiale, a South Kensington, dove spesso si vedeva Antonio Giraudo: quella Baldini la frequentava meno.
Ma il matrimonio – se si farà e non è ancora definitivo – sarà uno di quelli frutto di un lungo corteggiamento. Daniel Levy, amministratore delegato degli Spurs, crede fermamente nel cosidetto “modello Europeo” cioè un direttore sportivo che lavori assieme all’allenatore invece del manager onnipotente alla Sir Alex. Perché quello funziona se un Sir Alex ce l’hai e – ahimè – di quelli ce ne sono pochi. Ha fatto uno strappo alla regola con Harry Redknapp tra il 2008 e il 2012 e dopo ha detto “mai piu’”.
E, del resto, tra Baldini e Villas-Boas la stima è reciproca: quando era al Porto Baldini lo aveva infatti sondato per contro della Roma.
Al di là delle abilità sul mercato, Baldini è molto stimato in Inghilterra per il lavoro fatto con la Football Association come vice di Capello.