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De Rossi: «A Roma chi mi rivolge critiche non distingue il pallone da una noce di cocco»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-06-2016 - Ore 08:09

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De Rossi: «A Roma chi mi rivolge critiche non distingue il pallone da una noce di cocco»

IL CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - Negli ultimi tempi Daniele De Rossi la sua oasi di serenità la trova in azzurro, visto che nella Capitale troppe volte si sente un peso. Un percorso inverso, il suo, rispetto agli inizi della sua carriera, quando spesso in nazionale veniva criticato mentre a Trigoria era coccolato e protetto.

I tempi cambiano, però, e il primo ad accorgersene è proprio lui, che dopo Buffon è il calciatore più esperto tra quelli che stanno affrontando l’Europeo, il terzo della sua carriera. «In maglia azzurra — le parole di De Rossi — vengo valutato in seguito a prestazioni belle, ma secondo me in giallorosso ne ho fatte di migliori. Ho passato periodi in cui ho giocato peggio di quanto fatto quest’anno con la Roma, in cui ho saltato tante partite per infortunio, alcune perché la mia squadra vinceva. Quando la squadra vince senza di me a Roma si dice: "E’ fatta, ce lo siamo tolti di torno". Non è corretto, e se si parlasse di altri giocatori direi lo stesso».

La prossima stagione potrebbe essere l’ultima alla Roma, prima di andare a fare esperienza all’estero. «Il mio rapporto con Roma è ottimo, non c’è malinconia né richieste di aiuto, sto benissimo. L’età mi ha aiutato a saper valutare voci e giudizi, l’esperienza mi ha insegnato che chi ti giudica a volte non sa di cosa parla e non distinguerebbe un pallone di calcio da una noce di cocco: a Roma succede spesso, anche per incompetenza, non sempre c’è la capacità di analizzare una situazione, una giocata, un’annata, un infortunio. Dietro c’è sempre un lavoro, bisogna pensarci due volte prima di sparare un giudizio».

Bisognerà aspettare ancora un po’ anche per dare un giudizio sul mercato della Roma. Per il momento, assimilata la delusione per la cessione di Pjanic alla Juventus, i giallorossi nella casella acquisti possono annoverare i brasiliani Gerson e Alisson. Sono molti, poi, quelli che torneranno alla base dopo essere stati in prestito, ma quasi nessuno rimarrà: Paredes potrebbe finire al Milan nell’ambito dell’operazione El Shaarawy, che la Roma dovrà riscattare per 13 milioni; Iago Falque e Ljajic sono vicini al Torino mentre si cerca un acquirente per Doumbia. Da valutare la posizione di Iturbe, che prima di essere ceduto dovrà essere giudicato da Spalletti. Per quanto riguarda i calciatori in entrata, nelle ultime ore si sono intensificati i contatti con Pablo Zabaleta, difensore argentino (con passaporto spagnolo) del Manchester City con il contratto in scadenza nel 2017.

Fonte: Il Corriere della Sera - Piacentini

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