Rassegna stampa

Derby del riscatto

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 05-04-2013 - Ore 08:37

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Derby del riscatto

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Meglio un giorno da leoni, si dice, che cento da pecora. Se poi quel giorno si gioca il derby, tanto di guadagnato. Serve un lunedì di rivincita a tutta la Roma, presa a schiaffi dal Palermo e ripiombata nella mediocrità. A giudicare dal clima che si respira a Trigoria, la mazzata ha dato i suoi frutti: in allenamento si scherza poco, i giocatori sembrano più concentrati e la società ha persino vietato le interviste.

Da Andreazzoli a De Rossi, da Stekelenburg a Burdisso fino al rientrante Destro, tanti hanno un buon motivo per dimostrare contro la Lazio di non essere dei brocchi, con la «b» rigorosamente minuscola. Prendiamo De Rossi. Il derby di andata ha coinciso col momento peggiore della sua stagione, già travagliata di per sé: una gomitata senza senso a Mauri, l’espulsione inevitabile che ha segnato la partita della Roma, tre giornate di squalifica, le critiche a pioggia. Non che ora le cose vadano molto meglio per lui, ma almeno da quando c’è Andreazzoli è tornato un titolare fisso e lunedì farà di nuovo coppia con Pjanic, pronto a sgravarlo dai compiti di regia. Il suo lavoro davanti alla difesa sarà fondamentale per frenare gli inserimenti centrali dei vari Hernanes, Ederson e Onazi. Ma è nella metà campo avversaria che vuole mettere la sua firma sulla partita e spezzare un sortilegio: quest’anno non ha mai segnato con la maglia giallorossa, l’unico gol in carriera nei derby è stato «della bandiera» in un 4-2 per la Lazio.

Dietro De Rossi il tecnico rilancerà il terzetto Marquinhos-Burdisso-Castan. Un esame per la difesa, ma se c’è uno che deve riscattarsi più degli altri è sicuramente l’argentino. Ancora frenato, forse, da un infortunio mai realmente superato, sta sbagliando una partita dietro l’altra. Solo nell’ultimo periodo si contano tre errori gravi: il fallo da rigore su Borriello nella gara con il Genoa, l’inutile scivolata a Udine in occasione del gol di Muriel e sabato scorso a Palermo la dormita inspiegabile che ha permesso a Miccoli di raddoppiare.

Burdisso non è tranquillo, spesso più impegnato a guidare i compagni attorno a sé piuttosto che a curare le sue prestazioni e senza un finale di stagione dignitoso rischia di finire fuori dal «progetto». Ha ancora un anno di contratto, al Boca Juniors lo aspetta il fratello ma il «Bandito» vorrebbe onorare fino in fondo la carriera da romanista. Magari segnando anche il suo primo gol in un derby, ma basterebbe già proteggere la porta di Stekelenburg. L’olandese è un altro perennemente sotto esame. Finora la Lazio non gli ha portato fortuna: due sconfitte su due sfide vissute da titolare, la seconda solo per pochi minuti prima del fallo da rigore più espulsione su Klose, poi nella gara di novembre Zeman lo ha lasciato in panchina e Goicoechea ha fatto quel che ha fatto.

«Stek» in quasi due anni di Roma non è mai riuscito a convincere fino in fondo e la società non a caso continua a studiare il mercato dei portieri: una prestazione super contro i biancocelesti potrebbe essere molto utile per invertire il trend. Nell’area opposta, almeno inizialmente, non ci sarà Destro. Andreazzoli ha mischiato le carte in allenamento ma ha già in testa la Roma titolare con Totti da finto centravanti, Lamela e uno fra Florenzi (favorito) e Perrotta alle sue spalle, mentre sulle fasce agiranno Torosidis e Marquinho in netto vantaggio sull’influenzato Balzaretti. Destro si aspetta comunque di giocare nella ripresa, ora che finalmente i problemi al ginocchio sembrano alle spalle. Ieri ha saltato la partitella finale insieme a Marquinhos, Florenzi e Pjanic ma si tratta solo di stop precauzionali.

Anche l’attaccante ha una sciocchezza da farsi perdonare: ha saltato il derby d’andata per essersi tolto la maglia dopo il gol segnato al Palermo, una leggerezza che gli è costata l’ammonizione e la squalifica. Alla Lazio ha già segnato da giocatore del Siena, ripetersi con la maglia della Roma sarebbe ben altra storia. 

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