Rassegna stampa

Edin avverte: «Se giochiamo così con la Lazio non si vince»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 28-11-2016 - Ore 08:07

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Edin avverte: «Se giochiamo così con la Lazio non si vince»

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Stavolta un gol da cattivo lo ha fatto, poco importa se ne ha segnato un altro da buono e sbagliati un paio da pollo (uno nel primo e uno nella ripresa). Spalletti sarà contento, anche se ha continuato pesantemente a pungolarlo con questa storia della cattiveria, e non solo: se avesse segnato ancora, la Roma non avrebbe sofferto in quel modo. Fa bene Spalletti a stimolarlo e fa bene a Dzeko essere pizzicato ogni volta, perché alla fine segna come il duro per eccellenza, Gabriel Batistuta, portatore sano di emozioni scudetto, ormai quasi cadute in prescrizione. E Edin è qui per riportarle. Quantomeno ci sta provando.

QUINTA DOPPIETTA - Emozioni a suon di gol. Con l’ultima doppietta, la quinta tra campionato e coppa (più una tripletta con il Plzen), Edin ha superato proprio il Re Leone, che nella stagione 2000-2001, nelle stesso numero di partite, 20, aveva segnato “appena” 15 reti. Il bosniaco è arrivato a 17 (12 in campionato, capocannoniere davanti a Belotti e Icardi), numero che non porta proprio fortuna ma questo passa il convento. Contando anche quelli “miseri” della passata stagione, Edin è a venti reti nelle sue 45 partite con la maglia giallorossa. Dei giocatori “italiani” nessuno ha numeri migliori di lui fatto meglio di Edin Dzeko tra campionato e coppe in fatto di marcature multiple, ovvero sei. Lo scorso anno ha chiuso con una, contro il derelitto Palermo. Oggi è un’altra persona, praticamente il fratello del vecchio Dzeko, quello che ormai sembrava un bidone da rispedire in giro per l’Europa. Se il 17 non porta fortuna, lui di sicuro sì: quando fa gol Dzeko la Roma vince. E’ accaduto 10 volte: contro Udinese, Sampdoria, Crotone, Inter, Napoli, Palermo, Sassuolo, Pescara, Austria Vienna e Viktoria Plzen. Sarà buono e segna come un killer, ma quando c’è da randellare verbalmente non si tira indietro. Come quando ammette che «giocando così, il derby non si vince». Chiaro e preciso, come quando gonfia la porta. «Abbiamo perso troppe palle, non abbiamo giocato meglio bene. Così non va. E non so cosa sia successo, non dobbiamo avere paura. Gli ultimi venti minuti, dopo il secondo gol loro, è stata dura ma almeno abbiamo preso tre punti». Consolazione non da poco, ma ha ragione: domenica sarà un’altra storia e ci vuole lo stesso Dzeko e un’altra Roma.

Fonte: Il Messaggero - Angeloni

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