Rassegna stampa

ElSha e la doppietta del volontariato di fascia

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 24-09-2017 - Ore 08:16

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ElSha e la doppietta del volontariato di fascia

LA GAZZETTA DELLO SPORT - STOPPINI - È nato il volontariato della fascia destra: un tempo lo fai tu Diego, il secondo lo faccio io. Dev’essere andato così quel colloquio a tre prima della partita: El Shaarawy di fronte a Perotti e Di Francesco, di qua il forte desiderio di entrambi di giocare a sinistra, di là l’esigenza di piazzarne uno sull’altra fascia. Benedetta via di mezzo, un pezzetto per uno, a Stephan il pezzetto che basta e avanza per farne due. Doppietta che – la prima cosa che pensi – fa capire che c’è un attacco anche oltre Dzeko, se è vero che quelli del Faraone sono i primi due gol stagionali di un attaccante giallorosso oltre il bosniaco. Musica che funziona, che fa dire a Di Francesco: «Per il mio modo di giocare Stephan è l’attaccante ideale, è uno dei più bravi ad attaccare la profondità, ora sta ritrovando pure la condizione ottimale». Tanto che bene è andato pure nella fascia meno gradita, la destra appunto, nel secondo tempo. E il cambio avrebbe giovato pure a Perotti, se non fosse incappato nel settimo palo della Roma e non avesse giocato oltre un tempo con una caviglia, la destra, dolorante al punto di dover essere medicata a fine partita con 10 punti di sutura.

MENTALITÀ – Il sorriso grande così allora ce l’aveva ElSha: «Le parole del tecnico mi fanno piacere – ha raccontato –. Il 4-3-3 è un modulo che mi avvantaggia, mi sento all’altezza di giocare nell’undici della Roma. Se sarà il mio anno? Si dice ogni volta, io però ora mi sento bene fisicamente e dal punto di vista mentale, anche in chiave Nazionale. Questa Roma mi piace. E può arrivare lontano, senza porsi limiti: questo vuol dire mentalità vincente». Parole che saranno piaciute a Trigoria tanto quanto la prestazione. «Siamo nati e costruiti per cercare di vincere e far bene, non siamo qui per perdere tempo – ha aggiunto Di Francesco–. I risultati non sempre dicono quello che io voglio, però è bello poter giocare per vincere e non difenderci, questa è la nostra mentalità». E con la disponibilità dei giocatori tutto fila liscio.

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT-STOPPINI

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