Europeo, poi via? Parte il casting Piace Allegri, suggestione Lippi

GAZZETTA DELLO SPORT - GRAZIANO - LICARI - Il più celebre dei rinnovi mancati è quello di Marcello Lippi: prima di partire per il Mondiale 2006 disse «no», ripetutamente, alle insistenze di Franco Carraro. Dopo Berlino, se non ci fosse stata «calciopoli» di mezzo, avrebbe allungato. Possibile che la storia si ripeta con Antonio Conte, anche se gli scenari sono diversi. Malgrado le proposte di Tavecchio, infatti, il c.t. sembra deciso a ritornare allenatore dopo l’Euro. Ed è un peccato perché il suo lavoro avrebbe bisogno di tempo. Tempo che la Figc non ha: Tavecchio aspetta una risposta entro fine marzo, pronto a garantire un ricchissimo rinnovo fino a Russia 2018, ma non vuole restare a mani vuote a ridosso di Francia 2016, quando i giochi saranno fatti attorno ai grandi nomi. E ha investito Oriali della missione di convincere Conte. Ma il casting per un eventuale successore sta già partendo. Perché, Conte o non Conte, il progetto Tavecchio andrà avanti: l’idea è avere un altro big in panchina, sfruttando magari la strada dell’aiuto economico dello sponsor principale.
CONTE RIMANDA L’interessato non risponde agli «inviti» pubblici di Tavecchio e ci scherza su: «Il problema è che il presidente è troppo disponibile a rispondervi (sorride, ndr ). Dice che l’obiettivo minimo è la semifinale? Che significa obiettivo minimo? Il risultato dipende da molti fattori: bravura sì, ma anche episodi e fortuna. Il fatto che Tavecchio abbia grande fiducia mi riempie di orgoglio, ma la nostra ambizione è dare tutto per fare il meglio possibile. Non siamo favoriti. Pensiamo a lavorare: testa bassa e pedalare. Ho la fortuna di avere ragazzi disponibili che sposano il progetto. Nella mia vita ho invidiato i c.t. che hanno giocato una finale».
PRIMO CASTING: ALLEGRI... Tavecchio non mente quando dice che al momento «non prendiamo in considerazione soluzioni diverse da quella di Conte», e infatti contatti diretti con eventuali alternative non ce ne saranno fino a primavera. Ma un primo casting non può non partire adesso. Non è un segreto che in Figc goda di grande stima Massimiliano Allegri, secondo molti a un passo dall’azzurro prima di dire sì alla Juve. Non è escluso che possa chiudere la parentesi bianconera a fine stagione. Piace il livornese per il suo ottimismo, la bravura e l’occhio svelto nei confronti dei talenti di casa nostra. «In Italia ci sono giovani importanti, credo che la Nazionale abbia un grande futuro», dice spesso, e la cosa non è sfuggita in Federcalcio.
... LIPPI-CANNAVARO E CAPELLO Ma ci sono altre due candidature forti: la pista Capello, libero dopo aver chiuso con la Russia, e il binomio Lippi-Cannavaro. Quest’ultima è particolarmente suggestiva: quello di direttore tecnico è un ruolo che Lippi avrebbe ricoperto con piacere alla Juve e che poi ha svolto all’Evergrande proprio con Cannavaro (oggi in tribuna all’Olimpico). Non tornerebbe da c.t. per la terza volta, questo no, ma potrebbe mettere a frutto tutta la sua esperienza favorendo la crescita tecnica di Cannavaro. Il quale, tra l’altro, piace molto a Tavecchio.
GLI OUTSIDER Sono comunque molti i potenziali eredi di Conte. Ancelotti si è chiamato fuori, attenzione però a Spalletti. Intrigante ma difficile l’idea Ventura («mi piacerebbe guidare la Nazionale prima di chiudere la mia carriera, credo di essere pronto», aveva detto alla Gazzetta), come Guidolin e Zaccheroni. Una soluzione di continuità sarebbe Gigi Di Biagio. Il c.t. dell’Under 21 precisa: «Premesso che sono a disposizione della Figc, la notizia migliore sarebbe il rinnovo di Antonio. Poi se così non dovesse essere io mi sentirei pronto a qualsiasi evenienza». Tra gli stranieri non va sottovalutato l’«italianissimo» Leonardo. Tra i giovani piace Di Francesco, uno dei maestri del 4-3-3.
QUESTO è IL GRUPPO Al Mou italiano, come spesso è definito il c.t., non manca l’appoggio dei giocatori. Bonucci ha detto: «È il miglior tecnico italiano». L’interessato apprezza: «Fanno piacere gli attestati di stima, soprattutto da parte dei calciatori, sono i complimenti più belli. Poi, magari Bonucci è di parte perché l’ho avuto per tre anni...». Bonucci è uno del gruppo azzurro consolidato. Conte ha confermato che la base è questa: anche se in otto mesi le gerarchie possono cambiare, più o meno il 75% della rosa europea è definita. «Mancano otto mesi, ma una cosa è sicura: la qualificazione è stata ottenuta con un certo gruppo, e questo peserà moltissimo sulle convocazioni. Chi vorrà superare le gerarchie dovrà sudare e dimostrarsi nettamente superiore a chi ha ottenuto la qualificazione. Non bastano due partite fatte bene o qualche gol, magari spinti da correnti da nord e da sud. Lo dico in maniera molto chiara, soprattutto dopo l’Azerbaigian». Di sicuro c’è un messaggio implicito a chi (Insigne, Berardi) non ha forzato per restare, a chi deve conquistare l’azzurro (Balotelli) e a chi invece per l’azzurro dà tutto: «Non rischierò Verratti con la Norvegia, lo avrei fatto solo in caso di finale: è una questione di rispetto anche verso il club. Ma Marco ha dimostrato grande generosità e attaccamento alla maglia».
Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - GRAZIANO - LICARI