Rassegna stampa

Ferrero: «Dzeko, che attore Lo porto a fare Fantozzi 7»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-09-2016 - Ore 06:44

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Ferrero: «Dzeko, che attore Lo porto a fare Fantozzi 7»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Qualcuno se l’è perso per strada o anche solo dimenticato. O magari quell’episodio lì, il settimo dell’intera filmografia, non gli piace poi così tanto e ci vuole rimettere le mani. Del resto, quando uscì «Fantozzi alla riscossa» era il 1990 e uno come Edin Dzeko era un bambino, aveva appena 4 anni. Oggi Massimo Ferrero ci scherza su, con quel rigore al 93’ che proprio non gli va giù. «Dzeko lo prendo a fare l’attore, perché lui è davvero un grande attore — dice alla fine il presidente della Sampdoria —. Ognuno porta l’acqua al mulino suo, ma un rigore così a un minuto dalla fine... C’è stato un piccolo tocco, Dzeko perde la palla e si butta per terra. Ora devo fare un film con Paolo Villaggio e ci porto anche lui, così facciamo “Fantozzi 7 la vendetta”». Niente più riscossa quindi, di fatto è ufficiale. Anche se poi bisognerà capire se Dzeko vorrà accettare o meno la proposta. A occhio e croce, sembra di no. «Abbiamo preso i tre punti, per me conta solo questo — dice il bosniaco — Tutto il resto lo lascio stare». E allora che sia riscossa o vendetta, alla fine lascia il tempo che trova.

VISIONI OPPOSTE Insomma, il rigore finale è un po’ l’ombelico di tutto, su cui girano le dichiarazioni di fine gara. Per Viviano è «un evidente errore arbitrale, Dzeko cade due secondi dopo essere stato toccato», mentre per il d.s. blucerchiato Carlo Osti l’errore diventa «probabile, ma penso verrà giudicato dagli organi competenti nelle sede opportune». La difesa di Dzeko passa allora dalle parole di Spalletti: «È rigore, rigore, rigore». Detto tre volte, tanto per essere chiari. «Skriniar a Dzeko gli “scianca” la gamba, gliela porta più in là di almeno 20 centimetri, me l’ha detto anche lui a fine partita. Nel campetto quando giocavo io si chiamava pedata. Stiamo parlando di un giocatore a cui per un anno gli è stato dato del pollo perché non cadeva mai e ora gli diamo del simulatore?».

VIETATO SORRIDERE Pazienza, insomma, anche se poi vallo a dire a quelli di fede sampdoriana, che fino a quel presunto fallo di Skriniar avevano pregustato di uscire indenni dall’Olimpico. Tipo Massimo Ferrero, appunto, che poi il cuore ce l’ha tinto di giallorosso ma la testa è tutta blucerchiata. Se ne va velocemente dall’Olimpico il presidente della Sampdoria, chiudendo però così: «Vado via, non voglio fare danni». Peccato solo che poco prima, parlando proprio del rigore di Dzeko concesso da Giacomelli, abbia giudicato così l’operato dell’arbitro, parlando della fattispecie in questione: «Giacomelli non deve ridere, l’ho visto io e altre dieci persone. Perché poi offre un’impressione che non gli appartiene. Ma proprio perché non gli appartiene non deve ridere in questi casi. Perché un errore ci può sempre stare, ma se poi lui ride la cosa diventa quantomeno antipatica. E lui a fine partita aveva un bel sorrisone e questo non va bene».

ARBITRI E FIGC Insomma, la direzione arbitrale di Giacomelli di ieri pomeriggio a Ferrero non gli è proprio andata giù, tra attori, film e sorrisoni finali. «Lo scorso anno gli arbitri ci hanno penalizzato in ben dieci partite — chiude il numero uno blucerchiato — Qui dobbiamo cambiare proprio il sistema calcio, si tratta di questo. Gli arbitri devono uscire dalla Federcalcio e dovrebbero essere creato un organismo a parte». Chiaro e netto, senza peli sulla lingua, come del resto capita spesso a Ferrero di dire le cose. E per fortuna che non voleva fare danni. Forse, ma non è detto, sarebbe stato meglio andarsene un po’ prima. In attesa poi di capire se Dzeko accetterà la sua proposta...

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT-PUGLIESE

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