Rassegna stampa

Hanno vinto le punte, punita la vanità della difesa

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-10-2016 - Ore 07:26

|
Hanno vinto le punte, punita la vanità della difesa

IL CORRIERE DELLA SERA - SCONCERTI - La Juve va via anche senza la vecchia leggerezza. Le servono due calci piazzati di Dybala per ribaltare e dare un senso al risultato. Allegri capisce che la notte non ha buoni consigli, così ribalta la squadra tra il primo e il secondo tempo. Non c’è nemmeno il tempo di capirne la bontà che il gol arriva da solo. Si resta così alla solita impressione di una Juve inevitabile e non bella. Questo dubbio un po’ sporco è negato dalle cifre, la Juve è 5 punti sopra la seconda, il Napoli è addirittura a 7. Manca la linearità di un calcio superiore, stanno quasi mancando i nuovi (Pjaca, Cuadrado,Lemina, Pjanic, Alves), tra scelte di Allegri e infortuni resta la Juve quasi soltanto pratica di un anno fa. Intanto arriva un risultato molto importante per la Roma. Hanno vinto da sole le punte, tutte quasi in linea col centrocampo. Sono bastati tocchi di prima in verticale per mettere gli attaccanti davanti a Reina. È stata una bella partita, a tratti il Napoli ha giocato molto bene, ma si è spento lentamente, via via che cresceva la Roma. L’idea comune è che sia mancato subito Gabbiadini, ma non è solo così. Hanno fatto poco tutti gli attaccanti, Insigne, Callejon lo stesso Mertens, come fossero senza riferimento e avvertissero la propria impotenza giocando da soli. Ha sbagliato anche Sarri a togliere subito Gabbiadini. Ha esaurito in fretta un tema di gioco, non aveva più attaccanti in panchina. E con Gabbiadini deve fare molta strada insieme. Così ne ha fatto una vittima inutile e ingiusta. La Roma ha giocato con un catenaccio elegante in mezzo al campo approfittando della vanità della difesa napoletana. Ha attaccanti perfetti ora che Dzeko segna tanto, partecipa al gioco e sembra la modernità in persona. Salah è un alieno cronico, incomprensibile, imprendibile. Più che qualità tecniche, ha un pensiero diverso di calcio. Arriva dovunque, fa cose che sembrano semplici ma possibili solo alla sua differenza atletica. Resta una stranezza di base della Roma che a volte se ne va in balia del mare, non dà l’idea di completezza, ma ha capacità eccezionali. Le sorprese tecniche che si aspettavano dalla Juve le hanno date ha tratti Roma e Napoli, ma nessuna delle due ha la nenia infaticabile della Juve, quella che comunque ti porta a casa con il risultato.

Fonte: IL CORRIERE DELLA SERA-SCONCERTI

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom