Rassegna stampa

Il legale dei grillini: “Risolve problemi, è il nostro Mr. Wolf”

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 14-06-2018 - Ore 10:46

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Il legale dei grillini: “Risolve problemi, è il nostro Mr. Wolf”

LA REPUBBLICA  - D'ALBERGO - Abiti sartoriali, slim fit. Tre studi a Genova, New York e Miami, una passione sfrenata per il golf e una discreta attitudine salottiera. Luca Lanzalone, l’avvocato di Crema arrivato nella capitale per occuparsi dello stadio della Roma a titolo gratuito e ricompensato dalla sindaca Virginia Raggi con la presidenza di Acea, è una figura ibrida. Legale, ma pure manager. Tecnico asettico e poi ambizioso grand commis. Basta chiederlo agli amici: « Lui è fatto così. Ghe pensi mi... e poi si è tradito da solo. Deve aver esagerato. Peccato per lui. Da giorni diceva di essere a un passo dalla guida di Cassa Depositi e Prestiti". Poi la scalata del problem solver si è interrotta bruscamente.

« Quando c’è Lanzalone... c’è Wolf » , ripeteva al telefono il costruttore Luca Parnasi, paragonando il legale al personaggio di Pulp Fiction. La cinepresa, però, si è fermata all’alba di ieri, quando i carabinieri hanno bussato alla porta del suo appartamento in via della Lupa. Lì, a due passi da Montecitorio, il 49enne si era trasferito dopo qualche notte passata al Nerva. Un albergo a due passi dall’hotel Forum di Beppe Grillo e dalle stanze dei bottoni di palazzo Senatorio, dove ormai si muoveva da padrone. « A presentarcelo è stato Bonafede (prima tutor di Raggi e ora ministro della Giustizia, ndr) dopo l’esperienza di Livorno. Ha portato a Roma tutti i suoi fedelissimi » , raccontano ora assessori e consiglieri del Campidoglio grillino. Poi tracciano la parabola politica di Lanzalone: dopo gli esordi nella sua Crema e a Genova accanto alle giunte Pd, è arrivato lo sbarco nella Livorno pentastellata. A quel punto, avvicinandosi al M5S, l’arrampicata si è fatta improvvisamente meno ripida. Da consulente, l’avvocato ha lavorato al salvataggio di Aamps, la municipalizzata dei rifiuti della cittadina toscana. Quindi il salto nella capitale: per lo stadio di Tor di Valle, per dare una mano sul concordato di Atac, per prendersi Acea e il Movimento. Nel giro di pochi mesi, infatti, il legale è entrato nelle grazie dei big pentastellati. Facile per Wolf convincere il vicepremier Luigi Di Maio, così come guadagnarsi la fiducia di Grillo e Casaleggio e la diffidenza degli altri cinque stelle. Per la frangia ortodossa era troppo a contatto con la Roma che conta: «Con Acea — spiega lui a Parnasi — noi, tra virgolette, sponsorizziamo tutto l’arco costituzionale».
Senza farsi mancare una puntata all’Olimpico per Roma- Genoa. Ultima di Totti in serie A e primo gol del giovanissimo Pellegri: « Per fortuna — ripeteva Lanzalone agli amici — i giallorossi alla fine hanno vinto. Vaglielo a spiegare a Pallotta che quel ragazzino è il figlio di una mia collaboratrice". Ora, però, i problemi sono altri: la procura lo accusa di corruzione.

Fonte: LA REPUBBLICA - D'ALBERGO

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