Rassegna stampa

Immobile e difesa a tre Con l'Uruguay si cambia

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 22-06-2014 - Ore 11:39

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Immobile e difesa a tre Con l'Uruguay si cambia

L'affetto della torcida brasiliana, numerosa e rumorosa allo stadio Maria Lamas Farache per il primo allenamento degli azzurri a Natal, dovrebbe risollevare Cesare Prandelli, nelle ultime ore tormentato da dubbi e timori. L'attesa per lo spareggio di martedì contro l'Uruguay sta lievitando nel ritiro dell'Italia. Il ct, pur impegnato a studiare le mosse per la terza e decisiva partita affidandosi di nuovo al blocco Juve, vive male il momento. E' preoccupato, come mai in passato, anche se si sforza di non darlo a vedere in pubblico. Stato d'animo che, vale la pena sottolinearlo, contrasta con la serenità dei calciatori. I big, da Buffon a Pirlo, da Chiellini a De Rossi, non tremano e anzi fanno forza ai giovani: il vantaggio dei due risultati su tre è il punto di partenza. «Abbiamo giocato una brutta gara, ma siamo ancora avanti noi. E a rischiare sono loro» il parere dei più vaccinati. La nostra nazionale, dunque, si deve avvicinare alla sfida senza farsi divorare dall'ansia. Sarebbe deleterio. Discorsi che, già dopo la partita, vengono ripetuti all'interno del gruppo.

Prima opzione
Prandelli lavora per non sbagliare gli interpreti e anche il copione. Dallo scambio di vedute avuto con i senatori, tra l'altro rimproverati per non essere riusciti a trascinare i compagni un volta in svantaggio, ora sta riflettendo se ripartire dal sistema di gioco della Juventus di Conte e quindi dal 3-5-2. Proprio come accade all'inizio dell'Europeo in Polonia e Ucrania, nelle gare pareggiate contro la Spagna e la Croazia, in cui confermò assetto e uomini. In quella circostanza virò in extremis dopo il crollo della difesa contro la Russia (0-3) per restituire certezze al gruppo. Qui, nel secondo match, pur insistendo sul modulo, il 4-1-4-1 già sperimentato contro l'Inghilterra, ha inserito tre giocatori diversi contro la Costa Rica, cioè Buffon, Abate e Thiago Motta, cercando (e non trovando, però) freschezza e al tempo stesso esperienza. Innesti, però, inutili: i tre hanno deluso, senza dare il contributo messo in preventivo dal ct. Di qui il possibile ritorno alla traccia bianconera. Con quattro novità: Bonucci, De Sciglio, Verratti e Immobile (o Cerci). Quindi: Buffon: Barzagli, Bonucci, Chiellini; Darmian, Verratti, Pirlo, Marchisio, De Sciglio; Balotelli, Immobile. La formula con due attaccanti permetterebbe a Balotelli di non essere isolato davanti e di avere più libertà di movimento (farebbe il centravanti se giocasse Cerci e la seconda punta se toccasse a Immobile), la linea a tre in difesa riporterebbe la tranquillità nello spogliatoio. In più in campo avrebbe spazio tutto il blocco Juve: sei titolari su sei. Percorso diverso, dunque, rispetto a Euro 2012, quando per qualificarsi, contro l'Irlanda (2-0), Prandelli passò al suo sistema di gioco preferito, il 4-3-1-2. Sempre quattro però gli innesti: Abate, Barzagli, Balzaretti e Di Natale.
Seconda opzione
Se il ct azzurro decidesse, invece, di continuare con il 4-1-4-1, sarebbe in difficoltà. Senza De Rossi, l'unico in grado di giocare da mediano centrale è Thiago Motta, deludente e fiacco contro la Costa Rica. In quella posizione, non fidandosi di Verratti, mancherebbe il sostituto ideale del romanista. Potrebbe arretrare Pirlo, schierando Verratti (o Parolo) e Marchisio davanti a lui, sempre con Darmian e De Sciglio sulle fasce. Ma Balotelli resterebbe solo, lì davanti. Come nelle altre due partite.

Fonte: Ilmessagero.it - Trani

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