Rassegna stampa

"Italia non fare calcoli"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-06-2016 - Ore 07:23

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IL TEMPO – CICCOGNANI - «C'è chi diceva che siamo scarsi e che le avremmo perse tutte». È un Florenzi a muso duro quello che avvicina il match contro la Svezia. «L'Italia non è quella che si è detto prima degli Europei, che non siamo tecnici e che saremmo tornati subito a casa. Ma adesso in tanti, dopo il Belgio, si sono rimangiati le parole. Parole che a noi non interessano perché dobbiamo pensare solo a fare i fatti».

Carico, determinato, ribadisce ancora una volta l'importanza del gruppo. «Se sono senza voce è perché in panchina ho gridato tanto e poi dopo il gol di Pellè abbiamo rischiato tutti l'ammonizione visto che siamo scattati fuori dalla panchina ad esultare. E il merito va al mister che ci ha trasmesso i suoi valori, dicendoci di non pensare alle parole ma fare solo fatti. E quando Vertonghen ha spintonato Oriali, io e Insigne siamo andati a difenderlo anche se siamo alti come una sua gamba». Infine il pensiero romantico alla figlia appena nata. «Diventare papà è stata la cosa più bella della mia vita e Penelope migliorerà tutta la famiglia. Ora sono qui e mi godo la Nazionale italiana. Sto bene e pronto quando vuole il mister. Se con Radja (Nainggolan, ndr) prima della partita abbiamo parlato di Pjanic? Ci siamo solo abbracciati - conclude il laterale romanista - e gli ho augurato buona fortuna».

Occhi su Antonio Candreva, il leader silenzioso di questa Italia che viaggia con il vento in poppa, anche se l'esterno laziale, frena gli entusiasmi. «Abbiamo fatto un passo importante ma vinto ancora nulla e non siamo neppure qualificati per gli ottavi, per cui niente calcoli se conviene arrivare primi o secondi. A noi interessa solo vincere e qualificarci. Abbiamo visto in Brasile che dopo la prima vittoria sull'Inghilterra sembravamo destinati al passaggio del turno, ma poi ne abbiamo perse due di fila, per cui vogliamo chiudere il discorso qualificazione domani anche se per la Svezia sarà la partita della vita. Noi poi siamo pronti, abbiamo fatto le prove generali prestando grande attenzione alle cose che potrebbero metterli in difficoltà».

Dalle statistiche Uefa, l'Italia è la squadra che corre di più e di conseguenza rischia contraccolpi dal punto di vista fisico, ma Candreva tranquillizza tutti: «Si recupera con il riposo e il lavoro. Abbiamo fatto una preparazione mirata in vista di impegni ogni tre giorni. Il ct sta lavorando alla grande, è stato bravo a creare un gruppo di calciatori che si stimano e si vogliono bene», forse come non era mai accaduto prima, aggiungiamo noi. Sarà Ibrahimovic l'avversario da guardare a vista: «Parliamo di un fuoriclasse - aggiunge Candreva - per il quale parla la storia. Lui dice di essere una leggenda, ma noi siamo l'Italia e sulla maglia abbiamo quattro stelle, frutto di quattro mondiali vinti. Bisognerà guardarlo a vista perché da solo può risolvere la partita, ma abbiamo le nostre armi per fermarlo e vincere».

Intanto ieri seduta blindata al «Gasset» con la gendarmeria francese intenta a tenere lontani giornalisti e curiosi. Pellè sta bene e si è allenato con il gruppo. Difficile capire gli intendimenti di Conte anche se non ci sarà turn over, ma solo qualche accorgimento. Davanti dovrebbe toccare ancora a Pellè, ma probabile che al suo fianco Conte dia una chance a Immobile, linea difensiva che non si tocca mentre il ct potrebbe apportare qualche modifica in mezzo. Potrebbe far riposare Darmian, ma non l'insostituibile Candreva e sta valutando se far tirare il fiato a Parolo, inserendo Florenzi. Oggi rifinitura e partenza per Tolosa dove Conte parlerà intorno alle 17,45. Italia-Svezia sarà diretta dall'ungherese Viktor Kassai che all'esordio ha diretto Francia-Romania. Con lui un solo precedente, 1-1 contro la Spagna a Euro 2012.

Fonte: Il Tempo - M.Ciccognani

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